È arrivato a Piacenza in perfetto orario, atteso al Festival del Diritto, il presidente emerito della Repubblica, Giorgio Napolitano.
E ha continuato, parlando di immigrazione, avendo parole durissime verso l’Ungheria di Orban: “Ecco perché crescita e sviluppo della cooperazione internazionale per una crescita meno diseguale è stato forse l’unico errore di fondo. Ora che conta è che l’Unione si opponga ai recalcitranti all’interno del suo seno, per mettere ordine e sensibilità verso l’ondata dei profughi in arrivo.
Bisogna riflettere aprendo una battaglia politica per quanto accade in certi paesi con l’arrivo dei profughi. L’essere europei si è visto sopratutto nelle opere si salvataggio dei migranti. Dall’altro lato – ha tuonato – è mai possibile tollerare che un paese metta in atto, come l’Ungheria, muri e filo spinato per respingerli, che ricordano l’abomino della dominazione nazista di Hitler?”.
Il testo del videomessaggio del presidente della Repubblica Sergio Mattarella
Desidero rivolgere il mio più cordiale saluto agli organizzatori, ai relatori e a tutti i partecipanti all’ottava edizione del Festival del Diritto, che ancora una volta la città di Piacenza ha deciso di ospitare e valorizzare.
Il motore della vostra ricerca è lo sguardo verso il futuro. Non solo il futuro della scienza giuridica, ma dello stesso ordinamento democratico, dei principi personalisti e solidaristi che la costituzione ci impegna ad affermare nella società, della partecipazione politica che resta essenziale per la nostra civiltà e tuttavia sta profondamente cambiando, così come sta mutando la dislocazione dei poteri reali.
L’inadeguatezza degli stati nazionali ad affrontare da soli le tensioni del mondo globalizzato, e la complessità delle interrelazioni economiche, sociali e culturali, mettono a dura prova i principi generali e il profilo stesso del diritto. Eppure il diritto è ancora chiamato a servire la comunità e la convivenza, a rispondere alla domanda di giustizia, a dare concretezza a quel principio di uguaglianza, senza il quale la stessa cittadinanza verrebbe mortificata.
La sfida delle migrazioni epocali, le innovazioni tecnologiche, la velocità delle comunicazioni, i nuovi equilibri e squilibri prodotti nel mercato globale ci rafforzano nella convinzione che l’Italia e l’Europa sono davanti a scelte di portata storica. Per compierle è necessario l’apporto delle migliori energie sociali e culturali. Abbiamo inedite e straordinarie capacità, ma guai a pensare che le grandi conquiste democratiche e i diritti sociali siano acquisiti una volta per tutte. Lo stesso sapere giuridico ha oggi bisogno di un confronto attivo e di un’alleanza con quella parte di società che non rinuncia a cercare il bene comune. Per questo sono molto importanti le occasioni di confronto interdisciplinare, e i dialoghi con le formazioni sociali, che il festival del diritto continua meritoriamente a promuovere.
Il diritto non deve porsi in una logica emergenziale, limitandosi a inseguire richieste di regolazione che scaturiscono da ansie e turbamenti del momento, bensì deve guardare oltre il presente, individuando regole condivise sulla base dei valori costituzionali. Ciò anche al fine di costruire un equilibrato e solidale rapporto tra le generazioni che riesca a offrire ai giovani le nuove e migliori opportunità.
Certo che l’autorevolezza dei contributi alla vostra manifestazione, unita all’apporto di opinioni ed esperienze internazionali, incontrerà l’interesse e l’apprezzamento dei cittadini, rivolgo a tutti i migliori auguri di buon lavoro.
In questi anni, il processo di immigrazione ha reso più complesso il rapporto tra vicini di casa nella società e tra Acer e i suoi inquilini: come in musica gli artisti che suonano insieme devono trovare il giusto affiatamento e il corretto accordo, così nel nostro Ente si cerca di rendere il rapporto con gli inquilini più inclusivo, nel segno del rispetto e del sostegno reciproco. L’idea di un concerto nei nostri quartieri nasce proprio dalla volontà di favorire la conoscenza e superare paure infondate che frenano il percorso di coesione sociale indispensabile per crescere ed evolvere». Presenti, tra gli altri, il direttore di Acer Stefano Cavanna, il responsabile ufficio rapporti con l’utenza Vasco Maggi, il responsabile ufficio tecnico Attilio Pighi con Giuseppina Civardi e per l’ufficio gestione immobiliare Luca Marchesini. Il prossimo appuntamento è per domani, venerdì 25 settembre è alle 18 nel quartiere della Gardella, in via Corneliana. Sabato, sempre alle 18, a Barriera Farnese, sul Pubblico Passeggio.