Non è un buon natale per i dipendenti della Provincia di Piacenza, che in mattinata hanno occupato la sede di via Garibaldi. Un gesto dimostrativo, supportato dai sindacati, a fronte di 160 esuberi previsti a causa dei tagli inseriti nella legge di Stabilità del governo.
E a farne le spese, contrariamente a quanto si pensava, sono tutti i settori di competenza dell’ente di via Garibaldi, Protezione civile, polizia provinciale, controllo della fauna, agricoltura, viabilità, edilizia scolastica, ambiente e pianificazione.
Numerosi i dipendenti a prendere la parola. Tra loro Fabrizio Marchi per il settore di Protezione civile. “Il 70% dei Comuni hanno piani di protezione civile e questo è grazie al lavoro svolto negli anni. Quello che rischia di più è il volontariato, dopo l'eliminazione della leva obbligatoria. Per il 99% dei casi sulle emergenze sono volontari a intervenire, certo che però gli serve una formazione.
Non potremo più fare neanche prevenzione anti incendio boschivo”.
Poi Achille Antonelli della polizia Provinciale: “Anche noi non sappiamo di che morte dovremo morire. Abbiamo competenze di tutela ambientali, caccia, pesca e mineraria (sorveglianza su cave e miniere, cioè che non venga asportato più materiale del previsto e che abbia pagato il giusto corrispettivo), poi il controllo sugli impianti fotovoltaici. Ad oggi possiamo escludere di confluire nella forestale. Al di la di questo, chiedo di devolvere la mia parte di produttività per i 30 precari a casa al 31 dicembre chiedo che tutti facciano lo stesso”.
E ancora Davide Marchi, del settore edilizia e viabilità: “Noi non dovremmo essere compresi ma nella legge di Stabilità il problema è che impone tali tipologie di tagli costanti, non lineari, perché non valutano l'esigenza reale. I tagli infatti influiscono sulla spesa corrente, nella quale sono comprese le manutenzioni di strade, scuole ecc ecc. Anche gli ascensori se mancheranno i soldi per la manutenzione dovranno essere chiusi e quindi il presidente della Provincia dovrà spostare il suo ufficio a piano terra a causa del fatto che per i disabili non è più raggiungibile”.
Quasi commossa la testimonianza di Leonardo Alberici, responsabile dei cantonieri: “L’ultimo assunto tra i cantonieri è del 1988. Siamo una razza in via di estinzione. A volte si rischia anche tutto il giorno sulla strada ma si va avanti per senso civico. Abbiamo anche meno carburante. Mi è capitato di pagarmi la benzina a mie spese”.
Presenti anche il parlamentare e il consigliere regionale del Pd, Marco Bergonzi e Gianluigi Molinari.