Il complesso mondo delle cooperative, degli appalti con le aziende e delle tariffe minime salariali. Un problema estremamente attuale e complesso quello affrontato questa mattina alla Camera del Lavoro. Quella delle cooperative è una realtà radicata nel territorio piacentino perché è radicato il settore della Logistica che regolarmente attinge da questo bacino. Un rapporto però spesso conflittuale come mostra il caso Ikea di questi giorni e i casi passati come Tnt e Gls che hanno visto, e che vedono, i soci di queste cooperative denunciare spesso ingiustizie e irregolarità. Proprio questa mattina si è cercato di sondare questo sistema e capire da che parte sta la ragione. Senza entrare nel merito dei casi sopra citati e dell’attualissima vertenza Ikea, ma chiedendo a livello generale un parere a chi ogni giorno va a caccia di problematiche da risolvere. In questo caso si fa portavoce Alessandro Millo, della Direzione Territoriale del Lavoro di Piacenza.
“Ci sono due tipi di criticità, da una parte la questione della corretta distribuzione dell’orario di lavoro e la sua stabilità e questo è il caso dell’Ikea sul quale però non intervengo essendo in atto la vertenza a proposito. D’altra parte sussiste la problematica della tariffa minima salariale che spesso non viene rispettata. Non è il caso dell’Ikea ma, purtroppo, di altre cooperative che nel tempo abbiamo provveduto a redarguire. Abbiamo effettuato decine di controlli su contratti d’appalto e abbiamo chiuso otto tra imprese e cooperative che fornivano manodopera a prezzi troppo bassi. Il Ministero dello Sviluppo Economico ha iniziato le patiche per lo scioglimento di una di queste. In generale però le notizie sono più che buone: sono diminuite le richieste da parte delle aziende di abbassare il costo della manodopera minacciando di rivolgersi ad altre cooperative e le tariffe salariali sono aumentate, questo anche nel caso di Ikea.