(DOPPIA) Atlantis, vertice in Provincia: “Estendere il confronto”

Vertice in Provincia sulla vicenda Atlantis, l’azienda piacentina dedita alla costruzione di imbarcazioni di lusso con sede a Sariano di Gropparello che potrebbe chiudere i battenti entro la fine dell’anno. A Palazzo Garibaldi si sono radunati da pochi minuti l’assessore alle politiche del lavoro Andrea Paparo, i sindacati, i vertici dell’azienda e il sindaco di Gropparello Claudio Ghittoni.

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Tra i primi a prendere la parola Giuseppe Nicolosi della Uilcem nonché addetto al controllo qualità dell’azienda: “Ci rendevamo conto che le cose non stavano andando bene e ci aspettavamo provvedimenti di cassa di integrazione e mobilità. Mai ci saremmo aspettati invece la definitiva chiusura dello stabilimento. Attraverso tavoli come quello di oggi stiamo cercando di trovare soluzioni per tenere aperta l’azienda coinvolgendo, se necessario, anche il Ministero del Lavoro attraverso tavoli nazionali. Lo stabilimento di Sariano non è l’unico esistente, ma fa parte di un gruppo che conta 5 sedi in tutta Italia: la decisione di chiudere la filiale piacentina nasce dalla volontà di salvare l’intero gruppo, ma noi non ci stiamo a pagare per tutti. E’ doveroso quindi che questo stato di crisi porti ad un confronto nazionale”.

E’ intervenuto poi anche il sindaco di Gropparello Claudio Ghittoni.

“Gravi conseguenze per i lavoratori che perdono l’impiego e di riflesso per il territorio. Com’è possibile rinunciare di punto in bianco a un’azienda come Atlantis? Nell’incontro di oggi speriamo si possa aprire uno spiraglio che al momento sembra quasi impossibile. Comunque vadano le cose, noi continueremo a restare al fianco dei lavoratori per cercare di aprire una trattativa che possa risolvere questa pesante situazione, pesante per il territorio ma soprattutto per le famiglie dei lavoratori”.

Quanti dei 180 lavoratori sono residenti in paese?

“Mi risulta siano attorno al 25%, almeno per quanto riguarda quelli residenti a Gropparello: in ogni caso, gli altri sono residenti nei comuni limitrofi. A dire il vero, questo ha un’importanza relativa, se si pensa al problema dei lavoratori stessi, perché sono molti: trovare 180 nuovi posti di lavoro in un territorio come il nostro non è certo facile. Io comunque rimango fiducioso: credo che sarà possibile riaprire un dialogo, anche se al momento, dovendo fare un pronostico, sembra quasi un’impresa impossibile”.