Si complicano le indagini in merito alla morte di Gianna Casella. Dopo che il ristorante City Wok, inizialmente sospettato di aver somministrato cozze contaminate alla cantante piacentina, è stato scagionato e dissequestrato, sono state effettuate nuove analisi autoptiche sul corpo della donna. Già le prime analisi confermarono la presenza della tossina “Shiga1”, l’Escherichia Choli. Il punto è che queste nuove analisi, compiute da scienziati dell’Istituto Superiore della Sanità di Roma, smentiscono la presenza della tossina. Non si tratta di errore commesso dai medici autori delle prime analisi, ma di quello che gli addetti ai lavori chiamano un ‘falso positivo’. Quindi, in definitiva, per ora non è stato trovato nessun elemento che potrebbe essere all’origine della morte della Casella, né all’interno del corpo della donna, né all’interno delle cozze, le cui analisi hanno dato esito negativo. Possibili risposte potrebbero giungere dagli esami tossicologici che effettuerà a breve l’Università di Pavia.