“Il consorzio CGS e le cooperative associate con i circa 200 soci lavoratori operanti sull’impianto Ikea rifiutano categoricamente che esponenti politici del Prc definiscano “crumiri” i lavoratori che a causa del perpetrasi di gesti violenti, danneggiamenti dei propri mezzi e continui insulti sono costretti a dover entrare con pullman per poter esercitare il proprio sacrosanto diritto a recarsi a lavorare”.
Si alza la controprotesta di chi non protesta ed è stufo di non riuscire ad andare a lavorare senza rischiare insulti nella migliore delle ipotesti. E si alza con un comunicato dai toni tutt’altro che morbidi firmato dai soci lavoratori del consorzio Cgs che riunisce le cooperative che lavorano all’Ikea.
“Sono e siamo gli stessi lavoratori che da anni lavorano in Ikea – si legge nel comunicato – e che rifiutano una modalità che non ha più nulla di sindacale ma che è solo violenza privata e rischio di perdita del lavoro che in anni di proficua collaborazione ci siamo guadagnati nei confronti di ikea”.
“Pertanto chiediamo a chi ne ha potere e autorità – concludono i firmatari – che venga messo fine a questa “guerriglia urbana” perpetrata ormai da due settimane e che ci venga garantita l’incolumità nell’accesso al nostro posto di lavoro e questo senza voler negare diritti alle proteste ma nel rispetto di chi non la pensa alla stesso modo e senza per questo essere definiti “crumiri” da chi dice di voler tutelare i lavoratori,pochi, a scapito di tutti gli altri, tanti”.