Roberta Bruzzone a Piacenza per presentare il suo ultimo libro “Chi è l’assassino? Diario di una criminologa”. Psicologa Forense, criminologa, criminalista, analista della scena del crimine, esperta in Scienze Forensi è membro dell’American Society of Criminology e dell’European Society of Criminology e Presidente della Accademia Internazionale delle Scienze Forensi. E’ consulente tecnico forense del Telefono Rosa da molti anni e autrice di diverse trasmissioni televisive tra cui “La scena del crimine” e “Donne mortali” di cui è anche conduttrice. Collabora in qualità di consulente scientifico per numerose altre trasmissioni. E’ docente di Criminologia presso l’Università LUM Jean Monnet di Bari e svolge attività di docenza in vari corsi di perfezionamento e master universitari di numerose Università italiane.
Negli ultimi anni si è occupata in qualità di consulente tecnico e analista della scena del crimine dei principali casi di cronaca giudiziaria giunti all’attenzione dell’opinione pubblica, il caso di Sarah Scazzi, il caso di Melania Rea, il caso di Barbara Cicioni, il caso dei “fidanzati di Policoro” e molti altri.
In cosa consiste il suo ultimo libro?
La scelta è stata quella di trattare casi di cui mi sono occupata direttamente proprio per dare una versione concreta, chiara e precisa dei fatti di cui parlo nel testo.
Lei partecipa a spesso a trasmissioni televisive: com’è il passaggio dalla carta alla tv?
Beh, sarebbe stato complesso se si fosse trattato di inventare o creare dal nulla delle storie. Ma io mi limito a riportare ciò che ho vissuto e visto con i miei stessi occhi e con il mio lavoro, quindi su carta o in tv non sussiste grossa differenza.
Cosa si può trovare nel libro?
Una serie di casi che hanno raggiunto l’opinione pubblica e che sono rimasti per anni sulla bocca della gente: il delitto di Sarah Scazzi, l’omicidio di via Poma, la strage di Erba, l’omicidio di Barbara Cicioni. Casi spesso trattati dai media non nella forma più corretta. Nel libro si può scoprire i reali retroscena di queste vicende.
Spesso si sollevano molte critiche sull’esposizione mediatica che hanno questi fatti criminosi, lei ovviamente, partecipando spesso a trasmissioni teevisive, non può essere d’accordo con queste critiche…
No infatti, perché le persone coinvolte nella maggior parte dei casi sono persone che potrebbero tranquillamente far parte della nostra vita. Una ragazza come Sarah Scazzi potrebbe essere la figlia, l’amica, la parente di chiunque. E’ normale e comprensibile che l’opinione pubblica si accosti e si interessi di queste vicende. La cosa importante è che a parlare di queste cose in tv siano chiamati dei seri professionisti competenti e questo purtroppo spesso non accade. Spesso parlano in tv pseudo professionisti che non hanno alcuna conoscenza di come si svolge un’indagine sul campo e questo non è un mestiere che si impara leggendo libri.