Il Consiglio camerale ha esaminato questo pomeriggio il testo della Relazione previsionale messa a punto dalla Giunta nelle scorse settimane: si tratta del documento che mette a fuoco quali sono le strategie che l’ente intende perseguire nel corso del 2013 per far fronte alla situazione socio-economica vigente.
I fronti di attività sui quali l’ente intende muoversi sono piuttosto consolidati, anche perché sono le linee portanti sulle quali è stata costruita la relazione triennale.
Uno su tutti il tema che ha legato gli interventi dei consiglieri: quello di operare per massimizzare la semplificazione amministrativa, sia avvalendosi delle procedure infrmatiche, sia migliorando la comunicazione tra uffici dello stesso ente che di enti differenti. “Se una informazione è in possesso di una pubblica amministrazione, attraverso un “clic” tutte le altre amministrazioni dovrebbero potervi avere accesso”, è in sintesi il messaggio lanciato dal presidente Parenti.
Massima condivisione tra i consiglieri anche sul tema dell’acqua: deve essere al centro dell’attenzione della Camera di commercio. Lo hanno ribadito tra gli altri Enrico Zangrandi, Miriam Bisagni, Luigi Sidoli, Massimo Albano. E Parenti ha sottolineato che quando si parla di acqua si parla anche di energia in quanto l’energia idraulica è quella più economica che ci possa essere.
Mario Spezia ha fatto cenno alla delicatissima situazione che si sta sviluppando in questi giorni davanti ai cancelli di Ikea dove si impedisce ai camion e ai lavoratori di entrare arrecando grave danno. Ha poi chiesto di ampliare la relazione inserendo esplicitamente alcuni temi quali il discorso della legalità, la possibilità di allargare la composizione della Giunta, la volontà di dare mandato ai prossimi rappresentanti della camera di commercio nella Fondazione di Piacenza e Vigevano ad impegnarsi per cambiarne lo Statuto, inserendo tra gli ambiti di intervento anche quello economico, la disponibilità esplicita dell’ente camerale ad accettare nuove deleghe sul territorio, la volontà di realizzare uno studio di fattibilità tecnico-economica di una nuova diga (cui aveva fatto cenno direttamente il Presidente Parenti).
Luigi Sidoli ha suggerito che la Camera di commercio ampli gli interventi diretti a favore delle imprese, attraverso l’emanazione di bandi.
Massimo Albano, nel commentare favorevolmente i dati relativi all’export, ha sottolineato l’esigenza di supportare in modo ancora più elevato le imprese che si internazionalizzano.
Giovanni Struzzola ha ricordato il grave momento di crisi che sta attraversando il settore del commercio ed ha quindi chiesto che tra gli obiettivi dell’ente vi sia quello di continuare a sostenere i progetti di valorizzazione dei centri storici e più in generale dei centri urbani. Ha messo poi il dito su una piaga aperta: quella dell’accesso al credito e non solo, più in generale del rapporto tra banche e imprese. L’ente, per il ruolo che riveste, dovrebbe mitigare tale rapporto.
Dario Costantini si è associato a questo monito ricordando che le aziende hanno grandi problemi di liquidità. Bene quindi ad interventi per migliorare l’accesso al credito.
Non poteva mancare un aggiornamento sulle proposte di riordino del sistema camerale: il Presidente ha riferito in apertura di seduta che ieri, a Venezia, i Presidenti delle Camere di commercio hanno consegnato al Ministro Corrado Passera un documento che rappresenta una concreta proposta di autoriforma secondo la logica dell’autonomia funzionale. Nel documento non v’è alcun riferimento al numero delle imprese ma vi si dice invece che occorre prevedere di mantenere quegli enti camerali che sono in grado di autosostenersi, di disaccoppiare il territorio di riferimento delle camere di commercio con quello delle province, di affidare alle camere di commercio altre attività strategiche per il sistema delle imprese (turismo, agricoltura, ambiente, trasporti ecc.).
Anche su questo tema i consiglieri sono stati unanimi nell’evidenziare il ruolo delle Camere di commercio, che hanno al proprio interno tutti i settori dell’economia, e che, proprio in ragione di questo, devono essere strenuamente difese.