AGGIORNAMENTO 31 ottobre ore 8.30 – Un pullman pesantemente danneggiato dall’ira dei facchini in protesta. Una circostanza che ieri pomeriggio ha indotto i vertici dell’azienda di trasporti, che aveva dato il mezzo in noleggio ad Ikea, a togliere il servizio che aveva prestato in una turbolenta mattinata. Cosicchè alla fine del turno pomeridiano i lavoratori della multinazionale Ikea sono rimasti di fatto a piedi e hanno avuto seri disagi a tornare nelle loro abitazioni. Anche questa è una delle spiacevoli conseguenze del caos che da settimane investe il deposito Ikea al polo logistico e il Consorzio CGS che raggruppa le tre cooperative che detengono l’appalto di servizio. Entrambe, in parte, tenute in scacco da alcune decine di lavoratori che, spalleggiato dal sindacato Si Cobas, sfogano la loro rabbia con sempre maggiore veemenza giustificando i loro comportamenti con la pretesa del rispetto dei contratto di lavoro. Da alcuni giorni la tensione ha veramente superato il livello di guardia. Per baipassare i blocchi e permettere agli altri operai di entrare a lavorare nei capannoni in sicurezza, Ikea ieri mattina ha messo a disposizione un pullman che ha raccolto tutti i lavoratori in un unico punto della città. All’arrivo del mezzo all’ingresso, pero’, la rabbia dei facchini all’esterno si è scagliata contro il bus che è sì riuscito a condurre all’interno i viaggiatori, ma al prezzo di pesanti danni alla carrozzeria. Per evitare guai ulteriori la ditta che aveva messo a disposizione il pullman ha rinunciato a fare il viaggio di ritorno. Così all’uscita gli operai si sono trovati in serie difficoltà.
NOTIZIA 30 ottobre ore 8.30 – Sarebbe di cinque feriti il bilancio dei nuovi scontri che questa mattina si sono registrari a Le Mose, di fronte ai cancelli dei magazzini Ikea. Feriti durante lo sgombero di un picchetto con il quale gli iscritti al Si Cobas tentavano di bloccare “tre pullman di facchini che non hanno mai lavorato qui” dichiara uno dei manifestanti. “Eravamo a terra per impedire il passaggio dei pullman – spiega – quando le forze dell’ordine ci hanno picchiati”.
Ancora alta la tensione in questi minuti anche se a Le Mose sono arrivati i rappresentanti della Cgil a tentare di mediare per rasserenare un minimo gli animi.
Ancora tensione davanti ai cancelli dell’Ikea. I facchini, sostenuti dal sindacato Cobas, dalle prime ore dell’alba hanno ritentato il blocco ma sono stati fermati dalle forze dell’ordine. “Hanno fatto arrivare due pullman di lavoratori da altri stabilimenti per sostituirci” hanno denunciato, cercando di fermare quella che ai loro occhi è parsa una discriminazione verso le loro rivendicazioni (In allegato le foto dell’arrivo dei pullman).
Ma non solo, perché i lavoratori hanno anche segnalato un altro ferito (come si vede dalle foto in allegato), che sarebbe rimasto colpito alla testa dalle forze dell’ordine che cercavano di dividere gli operai fuori dai cancelli e quelli che volevano entrare (che fossero dei sostituti chiamati dalle cooperative o già dell’azienda è ancora da verificare).
Il ragazzo sembra sia andato all’ospedale, mentre sono molti gli altri facchini che dicevano di aver subito una carica da parte della polizia. “E’ stata solo un’azione di contenimento e per non far incontrare i due gruppi di lavoratori” ha spiegato il dirigente della Squadra mobile, Stefano Vernelli che si trova sul posto per mantenere l’ordine nell’area.
Comunque le manifestazione continuano e non si fermeranno, ha annunciato il segretario nazionale Cobas, Aldo Milani: “I poliziotti hanno iniziato a manganellare per far entrare persone esterne all’azienda, un ferito è all’ospedale e altri tre o quattro sono rimasti contusi – per questo ha confermato – ora andremo all’Ispettorato del Lavoro perché non possono sostituire i lavoratori ma da sabato riprenderemo le iniziative davanti agli stabilimenti Ikea in tutta Italia, vogliamo far vedere sotto il tappeto quanta polvere c’è nell’Ikea”.
Non si sono fatte attendere le precisazioni da parte del Consorzio Cgs, formato dalle cooperative che hanno in carico i lavoratori Ikea (Crystal, San Martino e Euroservice). Sono arrivate per bocca di Paolo Rebecchi, su mandato del presidente Giampiero Gortanutti: “A noi non risultano lavoratori arrivati da fuori. Sono quelli che di norma lavorano nel magazzino” ha spiegato Rebecchi. Anche per quanto riguarda gli scontri il portavoce del Consorzio ha voluto smentire quanto sostenuto dai Cobas: “A noi non risultano scontri, noi che eravamo li non possiamo confermare questa versione”.
Non condivide le maniere forti ma nemmeno la politica delle cooperative Massimo Polledri, onorevole della Lega Nord: “Ci sono aziende nel settore della Logistica dove i dipendenti vengono assunti direttamente dalle ditte, senza passare per le cooperative. Effettivamente ci sono cooperative che non dico che affamino gli operai ma di sicuro non garantiscono stipendi adeguati. Male anche il meccanismo del lavoro a chiamata, insomma è un sistema dentro al quale bisognerebbe guardare con cura”.