La Camuzzi è fallita, dopo il calcio si sgretola l’impero Garilli

La Camuzzi spa è fallita. Lo ha sancito la seconda sezione del Tribunale civile di Milano nei giorni scorsi. La società della famiglia Garilli non ha retto alla crisi economica, con i creditori che non hanno mollato la presa e una cartella da 40 milioni di euro da dover pagare all’Agenzia delle entrate.

Radio Sound

Con la Camuzzi crolla l’ennesimo simbolo di Piacenza, insieme alla squadra di calcio, che l’ingegnere Leonardo Garilli era stato in grado di creare negli anni ’70.

Fabrizio Garilli, figlio dell’indimenticato ingegnere, nelle vesti di liquidatore unico non ha potuto far altro che sancire la decisione presa dal Tribunale di Milano (l’ultimo ricorso accettato è stato quello della creditrice B.Fin).

La storia della Camuzzi si perde in quella d’Italia. Fondata nel 1929, l’azienda leader a livello internazionale nella distribuzione del gas era stata acquistata dalla famiglia Garilli nel 1975 e nel 2001 aveva venduto, per l’iperbolica cifra di 1 miliardo e 43 milioni di euro all’Enel il business della distribuzione nel nostro paese.

Non sono bastati. Ora gli immobili della società verranno messi all’asta per pagare i creditori e saranno nelle mani di tre curatori fallimentari che verranno decisi dal Tribunale.

Il fallimento della Camuzzi però porta con sé anche tutti gli investimenti ad essa collegati. Su tutti quello nel settore dell’arte. Il Gruppo, che aveva una partecipazione consistente in Finarte, prima casa d’aste italiana fondata a Milano nel 1959 ha infatti portato al fallimento anche di quest’ultimo soggetto. Sul sito di Finarte, infatti si legge che l’istituto vendite giudiziarie del Tribunale di Milano ha messo all’asta tutto ciò che era di sua proprietà.

Grafiche, dipinti antichi e moderni, argenti e arredi d’antiquariato saranno messi all’asta il 9 novembre dalle 10 alle 15 e il 10 novembre dalle 10 alle 15.

L’esposizione sarà invece anticipata ai giorni 7 e 8 novembre 2012 dalle 10 alle 18