La Corea del Sud è tra i protagonisti del cosiddetto “miracolo dell’Asia Orientale”. Grazie ad una crescita di lungo periodo, rappresenta infatti l’undicesima economia mondiale e la quarta in Asia. Il Paese asiatico è in vetrina da oggi fino al 29 ottobre a Bologna con la sua cultura per la “Settimana della Corea”, ma la presenza in Emilia-Romagna è partita dalle imprese. Al Savoia Hotel Country House si sono svolti infatti 110 incontri individuali d’affari tra una cinquantina di aziende emiliano-romagnole ed una delegazione di buyer coreani.
L’iniziativa, patrocinata dal Ministero degli Affari Esteri, è stata organizzata da Unioncamere Emilia-Romagna in collaborazione con l’Ambasciata della Repubblica di Corea in Italia, l’Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, nell’ambito della missione imprenditoriale di Koima (Korean Importer Association) associazione di importatori coreani che conta 8500 soci ed ha stretto accordi in 50 Paesi.
La Corea del Sud (50 milioni di abitanti) ha indicatori economici importanti che ne testimoniano la proiezione al futuro: è il primo Paese al mondo per connessioni internet in banda larga nelle abitazioni (96%), leader nella produzione di schermi Lcd ed al secondo posto per i telefoni cellulari, quinto nella ricerca tecnologica e nelle autovetture. E’ inoltre terzo produttore di semiconduttori e settimo per entità di riserve in valuta estera. Secondo la Banca Mondiale, la Corea è in ottava posizione tra le economie dove è più facile fare business. Il potere d’acquisto pro capite è di oltre 22 mila dollari all’anno.
“Sta crescendo in modo rapido. – ha detto Tae Jun Youl, consigliere per gli affari economici Ambasciata della Repubblica di Corea in Italia – C’è un forte interesse a prodotti innovativi, di qualità e di eccellenza come quelli italiani. Il mercato coreano ha basi logistiche importanti per il commercio e inoltre spesso viene utilizzato come terreno di prova per il lancio di nuovi prodotti. Può essere quindi una porta di accesso verso altre aree anche perché la Corea ha accordi di libero scambio con due terzi dei mercati mondiali”.
Nel 2011 tutti i maggiori Paesi fornitori della Corea hanno registrato una crescita del valore delle proprie esportazioni, tra cui l’Italia (+16,7%), quarto dall’Unione europea dopo Germania, Paesi Bassi e Francia. “La Repubblica di Corea è un Paese tra i più avanzati al mondo per applicazione delle tecnologie digitali, come testimoniano i dati dell’ONU, e per livello di istruzione.– ha spiegato Ugo Girardi, segretario generale Unioncamere Emilia-Romagna. – La Corea del Sud è un mercato particolarmente aperto al commercio internazionale, con tassi di crescita del valore delle importazioni a due cifre. L’accordo di libero scambio tra Unione europea e Repubblica di Corea, entrato in vigore nel 2011, ha portato all’abbattimento dei dazi di importazione e favorisce lo sviluppo di rapporti di collaborazione tra imprese sudcoreane e italiane, a cominciare da quelle dell’Emilia-Romagna. Già nei mesi scorsi – ha aggiunto Girardi – il sistema camerale, in attuazione del progetto Deliziando di promozione dei prodotti di qualità agroalimentari. ha organizzato circa 150 incontri che hanno visto coinvolte 30 imprese emiliano-romagnole.
Sono diversi i settori dove è possibile estendere le opportunità di affari e partnership: dall’agroalimentare alla meccanica, dal tessile/abbigliamento ai comparti della green economy (ad esempio il fotovoltaico), dal chimico-farmaceutico al medicale, solo per citare i principali”. L’Emilia-Romagna deve guardare sempre più all’Asia per raccogliere i frutti della propria capacità di apertura al commercio internazionale. “Il mercato sudcoreano risulta inoltre particolarmente interessante per le aziende emiliano-romagnole che si possono ricondurre ai quattro consolidati “cluster”: meccanica-automotive, agroalimentare, moda e ceramica, ma anche ad altri settori emergenti come scienze della vita, green technology – ha osservato Ruben Sacerdoti, Responsabile Servizio Sportello Regionale per l’internazionalizzazione delle imprese Sprint-Er – L’evoluzione dei processi di internazionalizzazione, porta sempre più a cercare spazi in Paesi ad alto tasso di crescita ma geograficamente lontani.
A questo riguardo, dal 2013 il programma regionale di accompagnamento alle imprese avviato per i Paesi Bricst, ossia Brasile, Russia, India, Cina, Sudafrica e Turchia, si allargherà a Corea, Filippine, Indonesia e Vietnam”. I principali prodotti italiani esportati in Corea del Sud sono macchinari, pelletteria, tessile ed abbigliamento e medicinali. “L’Emilia-Romagna – ha concluso Romano Baruzzi, direttore dell’Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane (ex Ice) – è la seconda per volumi di merci esportate verso la Corea ed ha fatto segnare una crescita del 29% nell’ultimo anno.
Nei prossimi mesi, da novembre 2012 a maggio 2013, sono previste numerose iniziative, da partecipazione a fiere a missioni di operatori, a visite di operatori, a campagne di comunicazione, per favorire l’interscambio e il rafforzamento di partnership tra Italia e Corea del Sud”. Anche Ju-Tae Lee, presidente e Chong-Nam Ahn, Vice Presidente di Koima sono intervenuti nella presentazione all’evento di Bologna, inserito tra le attività di promozione dell’economia della Repubblica di Corea supportate dal Korean Ministry of Knowledge Economy e dal Ministry of Foreign Affairs and Trade volte ed approfondire le opportunità d’affari nel Paese e favorire la creazione di rapporti commerciali e partnership produttive con imprese sudcoreane.