Municipale “Sold Out” per Matteo Renzi

Viene assediato dai cronisti al suo arrivo a Piacenza, circa un mese dopo la sua venuta per la festa del PD ai Bastioni di Porta Borghetto. Allora era la “notte prima degli esami”, la vigilia della partenza, da Verona, di questo tour in camper che lo avrebbe portato lungo tutto lo Stivale. Ancora una volta Matteo Renzi è a Piacenza. “Questa volta – dice – sono venuto per fare gli auguri al mio capo supremo, Roberto Reggi. Scherzi a parte, quella di Piacenza è una tappa del tour come le altre, quella che chiude la nostra permanenza in Emilia-Romagna, senza alcuna polemica con Pierluigi (Bersani ndr), senza nessuna ostilità né acrimonia. Si tratta di un’ esperienza stancante, ma anche bella, su un camper che sta viaggiando in tutte le province”.

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Argomento del giorno è il rapporto tra politica e finanza dopo la cena tra Renzi e alcuni esponenti della finanza milanese. “Su questa storia della finanza siamo alla barzelletta: se non parliamo con quel mondo – dice Renzi – non siamo credibili, non siamo autorevoli, nessuno ci considera e che dirà la Merkel di noi. Se invece incontriamo il mondo della finanza siamo dei complottisti.

E’ fisiologico parlare e ascoltare tutti. Lo stesso giorno abbiamo anche incontrato il mondo del sociale però ai media è interessato di più sottolineare il primo aspetto.

Se sosteniamo di non voler parlare con nessuno che lavora con le Cayman – ha proseguito Renzi – allora non parliamo con nessuno dei fondi isituzionali che del tutto legittimamente utilizzano il diritto delle Cayman, o del Delaware, o del Lussemburgo, o dell’Irlanda. C’è qualcuno che fa il furbo, e quelli vanno presi e stangati, ma c’è anche chi rispetta le regole. Tra cui c’è la possibilità di utilizzare vettori finanziari in uso alle Cayman.

Un candidato premier deve conoscere la finanza. Dire di non voler parlare con nessuno che opera alle Cayman significherebbe non interloquire con nessun fondo d’ investimento straniero. Non credo che Bersani volesse dire questo”.

I cronisti fanno notare la presenza di esponenti del centrodestra locale all’ interno di un Municipale “Sold Out”, tra questi, in prima fila, il sindaco di Castelsangiovanni, Carlo Capelli.

Renzi risponde che “Piacenza è una città che, grazie a Reggi, è stata recuperata dal centrodestra. Se lui e Dosi non avessero preso i voti dei delusi da questa parte politica, la città sarebbe ancora in mano al centrodestra”. Ben vengano, insomma, persone, anche da altri schieramenti, che vogliono farsi un’ idea del Renzi-pensiero.

Dopo la foto di rito con i ragazzi che lo aspettavano davanti al teatro, le strette di mano e i saluti ai presenti al foyer, inizia il “Renzi show”. Introdotto da Katia Tarasconi, con il sindaco Paolo Dosi a portare il saluto dell’ amministrazione comunale e a fare gli auguri a Reggi per il suo compleanno, il sindaco di Firenze ha intrattenuto per quasi un’ ora e mezza un’ attenta platea.

Il palco del Municipale ospita la grande scritta blu “Adesso!” a caratteri cubitali, la stessa scritta è proiettata su un maxischermo alle spalle di Renzi, utilizzato per mostrare cartelli, infografiche e video.

Tra questi un frammento con Cetto Laqualunque, politico “sui generis” interpretato da Antonio Albanese, un altro con Maurizio Crozza che ha fatto un’ imitazione di Renzi ironizzando sul fatto che venga considerato giovane. “Sono talmente giovane – dice Crozza-Renzi – che per tagliare i costi della politica devo usare le forbici con la punta arrotondata. Berlusconi ha fallito, Bersani ha fallito, chi non fallisce mai è Spiderman. Come ricostruirei il mio paese? Con i Lego!”

Infine un video di speranza con Barack Obama. Prendendo spunto da un fatto di cronaca accaduto a Piacenza la mattina del 20 ottobre, con un bambino di 9 anni ucciso dalla caduta di un cancello, Renzi ha mostrato il discorso del presidente statunitense all’ indomani dell’ attentato di Tucson, in Arizona.

La deputata Gabrielle Giffords, durante un incontro elettorale, viene gravemente ferita ma cinque persone perdono la vita. Tra queste Christina, una bambina nata l’ 11 settembre 2001, una dei 50 bambini nati quel giorno e ritratti nel libro “Faces of Hope”. Lei si trovava a quell’ incontro politico perché credeva nel proprio paese. ” Se ci sono delle pozzanghere, in Paradiso, spero che Christina ci possa saltare dentro, oggi”, chiosa Obama.

“Il nostro compito – conclude Renzi – è mantenere queste aspettative. Il primo compito di chi fa politica, di chi ama la politica, è quello di tentare di costruire un paese che sia in grado di mantenere in vita l’ aspettativa dei bambini. Voglio essere in grado di mantenere alte le loro aspettative. Tentiamo di far politica perché per loro si apra un orizzonte di speranza. Non so se riusciremo a vincere le primarie e poi il secondo turno. Se perderemo vorrà dire che abbiamo sbagliato qualcosa ma lo faremo con la serenità e la consapevolezza che il vero marchio d’ infamia non è fallire ma non provarci”.