Un impegno corale per l’Africa, rivolto a diversi Paesi del continente ed espresso in tante forme e modalità, ma con un unico denominatore: quello della comune matrice piacentina. È la “fotografia” emersa oggi (sabato 20 ottobre) durante il convegno “Piacenza for Africa”, promosso da Africa Mission – Cooperazione e Sviluppo e Centro Missionario Diocesano, con il patrocinio dell’Università Cattolica, presso la Sala Piana dello stesso Ateneo.
L’iniziativa – organizzata nella stessa giornata della veglia missionaria diocesana (in serata nella chiesa Beato Scalabrini di Fiorenzuola, preceduta da una “cena povera” nella parrocchia di Roveleto di Cadeo) e alla vigilia della Giornata Missionaria Mondiale – ha visto la partecipazione attiva di una ventina di gruppi e associazioni che a Piacenza operano per l’Africa.
Oltre ai promotori, sono intervenuti, per presentare la loro attività a favore del continente africano, le associazioni “Amici di Lengesim”, “Padre Antonino Magnani”, “Mamme della Speranza onlus”, “Kanagà 2000”, “Overseas”, “Piccoli al centro”, “Michele Isubaleu onlus”, “Gocce d’acqua per il Congo”, Gruppo missionario Fatima, Gruppo volontari di Emergency, “Alì 2000 onlus”, “Avè”, “William Bottigelli”, “Mondo aperto”, “Valeria Tonna onlus” e Caritas diocesana, “Progetto mondo MLAL”, l’istituto comprensivo di Rivergaro, la parrocchia di Roveleto, le Suore di mons. Torta, il medico piacentino Eugenio Ferri del Movimento dei Focolari e la Facoltà di Agraria della Cattolica, che ha presentato due interventi promossi nel continente africano. Sono stati illustrati, inoltre, i progetti “In viaggio con Erodoto” e “Kamlalaf”.
Obiettivo dell’incontro, come ha ricordato in apertura dei lavori il presidente di Africa Mission, don Maurizio Noberini, che ha coordinato i lavori insieme al direttore di Cooperazione e Sviluppo, Carlo Ruspantini, e al vicedirettore del Centro missionario, Roberto Porcari, era infatti “far conoscere tutto ciò che Piacenza fa sul suo territorio per aiutare le popolazioni africane e alimentare così la collaborazione tra le iniziative di solidarietà per il continente promosse a livello locale”.
Al convegno hanno portato il loro saluto anche il sindaco di Piacenza, Paolo Dosi, e il vescovo, mons. Gianni Ambrosio. “Sono contento che questo convegno abbia potuto realizzarsi – ha detto il Vescovo –. Mi auguro che questo incontro sia l’inizio di un cammino importante che attesti l’impegno di solidarietà ed evangelizzazione di Piacenza. Sono tanti i Piacentini impegnati per l’Africa: nel rispetto della specificità di ciascuno, possiamo unire le nostre forze, anche perché forse ci sono bisogni che solo insieme possiamo affrontare”. “Abbiamo la possibilità di lavorare insieme – ha ribadito a sua volta il sindaco Dosi -, con l’obiettivo di far crescere gli aiuti per l’Africa ma anche una sensibilità che può davvero contribuire alla coesione sociale”.
Sono seguiti gli interventi del prof. Paolo Rizzi, piacentino, direttore operativo del Laboratorio di Economia Locale presso la Cattolica di Piacenza, e di don Fabio Corazzina, sacerdote di Brescia del movimento “Pax Christi”.
“L’Africa – ha sostenuto Rizzi – ci può insegnare ad avere maggiore fiducia nel futuro, a valorizzare di più la terra, a ritornare al territorio e all’economia locale, a guardare a un modello di impresa più solidale e soprattutto ad attingere a quella riserva di umanità di cui l’Europa ha bisogno”.
A concludere i lavori è stato quindi l’intervento di don Corazzina, che ha parlato di un nuovo modo di guardare all’Africa e alla sua cultura, che ha molto da insegnare al mondo occidentale. “Per noi occidentali – ha spiegato il sacerdote – l’uomo è tale solo perché pensa, per gli africani al contrario il concetto di umanità si può tradurre con il termine di «ubuntu»: l’uomo accresce la sua umanità grazie alla sua capacità di tessere relazioni con l’altro”.