Sarà una delizia di musica e danza l’ultimo appuntamento piacentino dell’Appennino Festival, in programma a Pecorara domenica 21 ottobre alle 15, che vedrà esibirsi il “Baraban” Vincenzo Caglioti e lo “Spakkabrianza” Francesco Motta all’organetto e alla chitarra oltre al duo di piffero e fisarmonica di Danilo Carniglia e Cesare Campanini nell’ambito della Festa del Tartufo e dei prodotti della montagna.
Giunge ormai alla conclusione l’Appennino Festival, rassegna dedicata alla valorizzazione dei repertori popolari delle Quattro Province che negli scorsi mesi ha visto approdare nei borghi più suggestivi dell’Appennino piacentino grandi nomi del calibro di Christoph Hartmann, Ambrogio Sparagna e Keith Easdale. Domenica 21 alle 15 infatti la kermesse fa tappa per un’ultima volta sul territorio piacentino e in particolare a Pecorara, piccolo paese dell’alta Val Tidone che per l’occasione ospiterà il concerto dei musicisti lombardi Vincenzo Caglioti e Francesco Motta all’organetto e alla chitarra e del duo tradizionale delle Quattro Province composto da Danilo Carniglia al piffero e Cesare Campanini alla fisarmonica: ai primi due dunque, già particolarmente noti come leader dell’associazione culturale “Baraban” e musicista di diversi gruppi dagli “Spakkabrianza” ai “Canto Antico”, spetterà il compito di chiudere in bellezza la manifestazione attraverso un programma di “musica per piedi e orecchie” accompagnato dai repertori dell’Appennino Nord Occidentale che farà anche da degno contraltare alla Festa del tartufo e dei prodotti della montagna in programma a Pecorara proprio domenica 21.
Nel corso del pomeriggio i due musicisti eseguiranno un ricco repertorio di musiche e danze tratte dalle tradizioni del Nord Europa ma anche del Sud America, arricchendo la pulsazione del ballo con l’intreccio tra melodie e figure ritmiche; per l’occasione comunque non verrà neppure dimenticato il fertile repertorio dell’Appennino nord occidentale e in particolare delle Quattro Province che rivivrà nella performance suggestiva dei talentuosi Carniglia e Campanini.
Il duo Caglioti-Motta fra l’altro arriva a Pecorara forte di numerose esibizioni di successo, che lo hanno portato a raccogliere consensi in diversi festival di musica da danza come il Festival di Sant’Agata, il Gran Bal del Piemont e l’Isola Folk.
Concertista e didatta particolarmente affermato, Caglioti si è prima dedicato all’apprendimento dei diversi stili dei repertori tradizionali d’Europa e poi ha esplorato nuove tecniche, mutuate dalle prassi esecutive di strumenti più antichi (violino, ghironda, cornamuse), specializzandosi nel genere della musica da danza. Nel 1982 è stato tra i fondatori di “Baraban”, uno dei più qualificati e longevi gruppi di musica popolare italiana e ha collaborato con Mauro Garbani, Nanneke Schaap, Beppe e Filippo Gambetta, Carlo Aonzo e appunto Francesco Motta; come solista e insieme ai “Baraban” si è esibito in diversi festival europei, ha all’attivo sei cd e un dvd, numerose partecipazioni a raccolte sull’organetto e sulla musica tradizionale, oltre che corsi permanenti di strumento e stage all’estero.
Chitarrista di formazione classica, Motta ha iniziato a suonare nel 1989 e nel 2000 si è diplomato in chitarra al conservatorio di Novara, mentre nel 2003 si è laureato in Musicologia alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Milano con una tesi dedicata ai campanari e alla loro attività musicale nel territorio brianzolo; collabora con diverse formazioni cameristiche in concerti di carattere monografico e con l’Ensemble Musicamorfosi, specializzato nel repertorio di musica contemporanea e dal 1999 si interessa di musica popolare suonando con diverse formazioni specializzate soprattutto nel repertorio della musica tradizionale a ballo (Stygiens, Canto Antico, Spakkabrianza), oltre a essere componente del Libertango Ensemble, gruppo che propone musica di Astor Piazzolla.
Pifferaio di Cantalupo Ligure (val Borbera), Carniglia ha intrapreso lo studio dello strumento nel 2008 e nel 2009 ha animato la sua prima festa a Carrega con Fabio Paveto; ha approfondito lo studio dello strumento con Stefano Valla e dato vita a feste insieme a Matteo Burrone e altri fisarmonicisti, mentre dal 2012 suona stabilmente in duo con Campanini.
Fisarmonicista di Voghera originario di Pej, Campanini si è formato alla scuola di Stefano Valla: ha iniziato la sua attività a fianco di Massimo Perelli, proseguendo in coppia con Marco Domenichetti, col quale ha partecipato anche alla formazione dei “LampeTron”, poi con Stefano Faravelli e con Carniglia. È specializzato nella costruzione di bocchette da piffero e come talentuoso canterino tradizionale ha collaborato con le “Voci del Lesima” e dal 2008 fa parte del “Gruppo spontaneo trallalero”.