Ex scuola di Brugneto, Agogliati a processo per tentato abuso d’ufficio

Tentato abuso d’ufficio. E’ l’accusa con cui si è aperto oggi il processo nei confronti del sindaco di Ferriere, Antonio Agogliati. L’ex senatore era stato indagato dopo due esposti presentati dal parroco di Brugneto, don Ezio Molinari riguardanti la presunta volontà del sindaco di voler sciogliere, unilateralmente, la convenzione di comodato d’uso della ex scuola di Brugnato, di proprietà del Comune di Ferriere.

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E proprio don Ezio è stato oggi il teste principale dell’udienza tenutasi davanti al collegio presieduto da Italo Ghitti, a latere Maurizio Boselli ed Elena Stoppini. Sono stati ascoltati anche una ragazza che era all’ufficio Affari generali del Comune, Sabrina Rizzi, e l’assessore ai Lavori pubblici, Paolo Scaglia.

La vicenda risale al 2011, quando nei primi giorni dell’anno, Agogliati dalla Francia telefonò alla responsabile degli Affari generali per inviare una lettera al parroco perché c’erano problemi per l’agibilità dell’edificio: entro dieci giorni doveva riconsegnare le chiavi. La lettera venne consegnata, da un vigile urbano, al sacerdote. Don Ezio disse di aver telefonato ad Agogliati per avere spiegazioni. La chiamata, dai toni accesi, si risolse con un nulla di fatto dopo un quarto d’ora.

La ex elementare di Brugneto da tempo ha in uso alcuni locali, dati in comodato dal Comune (in precedenza erano in affitto), ha spiegato il parroco, dove saltuariamente vengono ospitati dei ragazzi legati alle parrocchie e agli scout. Nello stesso edificio esiste anche un ufficio postale. In questa vicenda si innesta anche il parco eolico, progetto di cui all’epoca, secondo don Ezio, nessuno sapeva nulla. “Personalmente – ha affermato il sacerdote – ero contrario perché ritenevo che il territorio andasse sviluppato con il turismo o con le infrastrutture”.  Ci fu anche uno scambio di lettere tra il sacerdote e i parrocchiani e il sindaco. In una di queste, alcuni parrocchiani spiegavano che non c’erano problemi di alcun tipo nell’edificio. Un’altra riunione del 29 gennaio, però, mise in collegamento i lavori alla scuola con il progetto dell’eolico. Don Ezio, rispondendo al pm Emilio Pisante e Luigi Salice, avvocato difensore di Agogliati, dice di aver riconsegnato uno dei due mazzi di chiavi e che nessuno aveva mai contestato la convenzione firmata tra Comune e parrocchia.

In febbraio, poi, ci fu anche un pranzo chiarificatore, e pacificatore, a casa di Agogliati. Un evento che ha fatto fare a Ghitti e a Salice la stessa domanda: perché allora il prete in marzo presentò un secondo esposto?