“Non era una truffa”, assolte tre persone per vendita di immobile

Sono stati assolti dal Tribunale i tre imputati di truffa processati oggi, 10 ottobre, due italiani e un albanese. Il terzetto, secondo il giudice Elena Stoppini, non ha truffato i due acquirenti ecuadoriani di un immobile e di un’associazione che vi era all’interno perché non si trattava di una cessione, ma solo di un subentro per poterlo avere in affitto. Il pubblico ministero Giulio Massara, invece, aveva chiesto la condanna.

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Nel 2008, due ecuadoriani, un uomo e una donna, volevano acquistare un immobile con annessa l’associazione culturale Zeus, in via Respighi.  I due si accordano con i tre e, su richiesta degli ecuadoriani, firmano una proposta irrevocabile di acquisto per 30mila euro. Uno degli italiani, poi, si fa dare 10mila euro per l’atto di vendita e un altro 2.400 per l’affitto.

Nella prima parte dell’inchiesta, dopo la denuncia degli ecuadoriani, la procura aveva chiesto l’archiviazione perché si trattava solo un passaggio di gestione, i tre dovevano subentrare per aver e il locale in affitto, niente vendita.

L’avvocato Piero Spalla – gli altri due imputati erano difesi da Paolo Vago e Filippo Frattoni – ha ripreso le considerazioni del pubblico ministero sostenendo che non si trattava di una cessione del locale.