Obesity day: mercoledì visite gratuite

Il progetto Obesity day si svolge su tutto il territorio nazionale ogni anno nella giornata del 10 ottobre; coinvolge i centri dell’Associazione italiana di dietetica e nutrizione clinica (Adi) che operano nel campo specifico della prevenzione e della cura dell’obesità e del sovrappeso. Il fine dell’evento è quello di fornire alla popolazione informazioni utili per un indirizzo terapeutico corretto di questa patologia, ancora oggi spesso considerata e gestita come problema puramente estetico.

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L’unità operativa semplice di Nutrizione clinica del dipartimento delle Medicine di cui è responsabile Mara Negrati aderisce anche quest’anno all’iniziativa di sensibilizzazione.
L’invito, per tutti i cittadini interessati al problema, è quello di rivolgersi al centro nella giornata del 10 ottobre, dalle ore 10 alle 16 (nucleo antico dell’ospedale di Piacenza, edificio 1, II piano). I medici specialisti nutrizionisti, la dietista Antonia Pazzoni e l’infermiera Antonella Prazzoli procederanno alla rilevazione dei parametri antropometrici (peso, altezza, indice di massa corporea, circonferenza vita), alla misurazione della pressione arteriosa e della glicemia e forniranno indicazioni e materiale informativo sulla prevenzione e cura dell’obesità e dei disturbi dell’alimentazione.

Sulla base dei dati della ricerca Passi, relativi al periodo tra il 2008 e il 2011, si stima che in Emilia Romagna l’eccesso ponderale coinvolga una
quota rilevante (il 43 per cento) di adulti tra i 18 e i 69 anni: in particolare, il 32 per cento è in sovrappeso e l’unidici è obeso.
Un’attenzione particolare merita il problema dell’obesità infantile, essendo documentata la sua valenza predittiva rispetto all’eccesso di peso nell’età adulta.
L’obesità è una malattia cronica legata all’interazione di diversi fattori che possono intervenire nel corso della vita: fattori predisponenti genetici, ambientali(familiari, lavorativi e sociali), abitudini alimentari scorrette (in alcuni casi inquadrabili in un vero e proprio disturbo alimentare) e ridotto consumo energetico.
Le complicanze possono essere gravi: malattie cerebrali e cardiovascolari, diabete mellito tipo 2, ipertensione arteriosa per citare solo le più comuni.
Gli interventi di prevenzione degli ultimi 20 anni sono stati inefficaci come dimostrato dal trend in crescita costante della patologia; fortunatamente l’attenzione  al fenomeno è aumentata.
“L’obesità non è ancora considerata una vera malattia – sottolinea la dottoressa Negrati – e pertanto è rimasta a lungo terra di nessuno, affidata a interventi estemporanei e a breve termine poco o nulla fondati sul piano scientifico e, in genere, inefficaci o dannosi; assistiamo così a mode  alimentari che promettono facili perdite di peso seguite spesso da fallimenti e frustrazioni”.
La terapia dell’obesità deve prevedere percorsi terapeutici integrati in cui medici nutrizionisti, dietiste, psicologi e infermieri siano attenti sia al versante nutrizionale e alle complicanze mediche sia a quello psicologico e socio ambientale.