E’ stata aperta un’indagine conoscitiva sull’uso dei fondi ai gruppi in Regione Emilia-Romagna. Lo ha disposto la Procura di Bologna, con il procuratore capo, Roberto Alfonso, che ha precisato: “l’inchiesta è senza titolo di reato”, e sarà co-assegnata ai pm Morena Plazzi e Antonella Scandellari e sarà seguita direttamente dal procuratore capo e dall’aggiunto Valter Giovanni.
Si estendono quindi le verifiche, dopo il caso “Laziogate” anche ad altre Regioni italiane. In azione un pool di cinque uomini della Guardia di Finanza, che sta lavorando a pieno ritmo. “L’inchiesta è ad ampio raggio, vediamo quello che viene fuori”, dice Alfonso. L’obiettivo è quello di un’indagine molto scrupolosa, avverte il procuratore capo: “Abbiamo costituito un pool investigativo della Guardia di finanza per svolgere gli accertamenti nella maniera più approfondita possibile”, dice ancora il procuratore capo. La nuova maxi-inchiesta si aggiunge alle altre tre su cui la Procura stava già lavorando: quella sui rimborsi elettorali della Lega nord (di cui si occupava il pm Plazzi), quella sulle spese del gruppo Idv nel mandato 2005-2010 e quella sulle interviste a pagamento realizzate da alcuni consiglieri regionali (entrambe affidate al pm Scandellari)