Si è tenuta oggi pomeriggio la riunione della presidenza del Cal dell’Emilia Romagna, il Comitato per le autonomie locali nella cui sede si stanno decidendo in questi giorni le sorti delle province della regione. Una riunione che in questa fase cruciale è stata allargata dalla presidente Marcella Zappaterra di Ferrara ai presidenti di tutte le amministrazioni provinciali emiliano-romagnole e anche ai sindaci dei vari comuni. Una riunione il cui esito sembrava scontato e che invece è stata decisamente tesa, con Reggio Emilia che ha spinto con forza verso l’ipotesi che sembrava ormai tramontata della cosiddetta provincia della Grande Emilia, ovvero l’accorpamento di Piacenza, Parma, Reggio e Modena.
“E’ stata una riunione molto dibattuta e accesa – ha confermato il presidente piacentino Massimo Trespidi, presente alla riunione Bolognese – nella quale i rappresentanti della provincia di Reggio Emilia hanno spinto sulla loro ipotesi con notevole forza e anche col sostegno delle province della Romagna, che là fanno la stessa cosa ovvero un’unica provincia allargata. Hanno spinto tanto insistentemente da metterci seriamente in difficoltà, a riprova del fatto che quando si danno le cose per scontate è poi la volta che si hanno le soprese più grosse”. Alla fine però è prevalsa l’ipotesi in linea con la posizione ufficiale uscita dal consiglio provinciale di lunedì scorso. “Con le alleanze che sono riuscito a stringere all’interno della riunione del Cal, siamo riusciti a portare a casa il mandato che ho ricevuto dall’ordine del giorno approvato dal consiglio ovvero un’unica provincia di Piacenza e Parma”.
Accorpamento “stretto” portato a casa, dunque, anche se la parola fine non è ancora stata messa: la decisione finale spetta all’assemblea plenaria del Cal che si riunirà lunedì prossimo 1° ottobre; ma salvo colpi di scena, a questo punto improbabili dopo l’indicazione di oggi, l’ipotesi su cui ora si dovrà lavorare è quella di un’unica provincia “con l’unica provincia – come fa spesso notare Trespidi – con la quale confina Piacenza in Emilia, ovvero Parma”.
Il presidente piacentino ha anche chiesto e ottenuto che alla riunione ufficiale del Cal di lunedì 1° ottobre a Bologna venga messa agli atti la delibera approvata l’altra sera in via Garibaldi che riguarda la richiesta di avviare l’iter referendario per passare in Lombardia.