Il tempo alla rovescia è agli sgoccioli. Sabato sera (ore 21.00 al Palanguissola) contro Riva del Garda ci sarà l’esordio assoluto del Bakery Basket nel campionato di DNB. Un esordio atteso da tutto l’ambiente ma soprattutto per capitan Davide Giudici che di fatto rappresenta il collante tra il “vecchio” Roveleto e l’attuale Bakery. Anche per lui si tratta dell’esordio assoluto in questo campionato.
Giudici dopo un mese di preparazione ci siamo. Che Bakery sta nascendo?
“Ho sensazioni molto positive, la squadra è composta da giocatori affamati che non si risparmiano mai, ci siamo allenati seriamente per oltre un mese, abbinando una preparazione atletica tostissima ad una parte tecnica curata in maniera maniacale da coach Coppeta. La parola d’ordine per tutti sarà una: intensità. Siamo una squadra lunga, con rotazioni che ci permettono di dare tutto nei minuti a disposizione, soprattutto in difesa che come sempre reputo la chiave per ottenere risultati. Con l’arrivo di Furlanetto abbiamo aggiunto quella pericolosità dalla distanza che forse mancava”.
Squadra giovane e quindi squadra di corsa con il “contributo” di qualche vecchietto. E’ il mix giusto?
“L’equilibrio che si è creato in campo fin dall’inizio mi porta a rispondere di si. Vedo i più giovani giocare con una sfrontatezza più consona ai veterani, senza troppi timori reverenziali, e vedo i più esperti dare sempre il massimo, senza lasciarsi attrarre da quel senso di appagamento che a volte è fisiologico. Giosuè Garofalo si è presentato fin da subito come un esempio di serietà e oltre ad essere fortissimo tecnicamente ha saputo trasmettere in campo la mentalità dell’allenatore. Questo asse coach-playmaker era già collaudato dalla scorsa stagione quando erano assieme a Novellara e credo sia stato fondamentale per bruciare le tappe in termini di identità di squadra.
Un aggettivo per descrivere questa squadra?
“Operaia. A volte mi fermo e osservo Paleari, Gennari, Garofalo e Furlanetto, tutti giocatori con esperienze importanti alle spalle, allenarsi per ore senza risparmiarsi, senza pretendere il pallone a tutti i costi. La squadra viene prima di tutto e se riusciamo a mantenere questa mentalità i risultati arriveranno, ne sono certo”.
La cosa che ti sta soprendendo di più in positivo ed in negativo di questo gruppo.
“Il feeling che si è creato in pochissimo tempo all’interno dello spogliatoio mi ha sorpreso molto, soprattutto tenendo conto delle differenze di età e di provenienza dei giocatori. Un aspetto sul quale dobbiamo migliorare è l’approccio mentale a certe situazioni di stress che inevitabilmente si creano in campo, soprattutto i più giovani: devono parlare meno e ascoltare di più”.
Capitano ancora, che significa per te?
“La telefonata estiva del Presidente Beccari non la scorderò mai, già il fatto di essere riconfermato è stata una grande emozione. Essere poi il capitano della prima squadra di una città come Piacenza è certamente un onore, se qualcuno me lo avesse preannunciato qualche anno fa gli avrei riso in faccia. Sono fiero di me stesso per aver raggiunto un traguardo del genere ma se sono qui devo dire grazie a tante persone che lungo il cammino mi hanno voluto bene e mi hanno supportato”.
E’ la tua prima avventura in un campionato come quello di DNB. Sei più curioso o preoccupato?
“Nessuna curiosità e nessuna preoccupazione, solo tanta voglia di dimostrare di essere all’altezza anche in questa categoria, portando la squadra il più in alto possibile”.