La guardia di Finanza di Fiorenzuola ha eseguito due ordinanze di sequestro preventivo di materiale e di abitazione. Sono stati denunciati due imprenditori, uno di origine cinese, l’altro di Fiorenzuola; entrambi devono risponedere di fatture per operazioni inesistenti. I finanzieri hanno quindi sequestrato case e beni per ilvalore della stessa imposta che a quanto pare avevano evaso.
L’operazione è partita da una verifica fiscale che ha fatto emergere la posizione dei due imprenditore. L’impresario di Fiorenzuola (42 anni) si occupa di smaltimento di rifiuti speciali mentre il cinese (47 anni) si occupa di confezionamento di abiti per conto di grandi firme. All’interno della fabbrica tutti lavoratori erano in regola ma entrambi, secondo le Fiamme gialle, facevano uso, nella loro contabilità, di fatture per operazioni che in realtà non erano mai state eseguite.
Si parla di 700mila euro di operazioni inesistenti per il cinese mentre e l’italiano ne avrebbe fatte per 300mila euro, il tutto a partire dal 2008.Da qui sono nati due procedimenti penali coordinati dai pm Emilio Pisante e Antonio Colonna.
“Un’operazione tipica di chi evade”, è stato commentato al comando provinciale delle Fiamme Gialle. La vera novità che pe rla prima volta nel panorama degli evasori pizzicati dalla Finanza compare un imprenditore cinese. Finora era raro scovare orieltali che attuavano operazioni con fatture false per abbattere le tasse.
E’ scattato anche il sequestro preventivo dei beni (introdotto dalla Finanziaria del 2008) con lo strumento dell’equivalenza. Un ostrumento che consente agli investigatori di “aggredire” il patrimonio dei soggetti denunciati per un importo pari alla somma evasa. E in questo caso si parla di case, conti correnti e vetture di grossa cilindrata sequestrati: 200mila euro al cinese e 160mila all’italiano. Le indagini si sono chiuse nel 2012.