Si consolida il gemellaggio tra la diocesi di Piacenza e Finale Emilia. Un gemellaggio nato dopo il sisma avvenuto in Emilia per aiutare la popolazione nella ricostruzione e nella ripartenza dopo il dramma del terremoto. Questo pomeriggio erano a Piacenza l’arcivescovo di Modena – Nonantola monsignor Antonio Lanfranchi e il parroco di Finale Emilia don Ettore Rovatti che hanno ricevuto dal vescovo di Piacenza Monsignor Gianni Ambrosio la cifra di 50mila euro che sarà impiegata per la ricostruzione della chiesa di San Bartolomeo. A questi si devono poi aggiungere 100mila euro donati dalla diocesi di Piacenza alla Caritas nazionale che distribuirà l’importante somma tra i paesi colpiti dal sisma. Inoltre, ancora, le offerte avanzate da vari gruppi, associazioni e privati del piacentino.
“Andare nelle zone terremotate oggi è differente rispetto a prima” spiega monsignor Lanfranchi. “Mesi fa si respirava la desolazione e la rassegnazione, ora invece si avverte il coraggio, l’ottimismo e la volontà di ripartire tra la popolazione. Perché la forza del gemellaggio non consiste solo nel dono economico che aiuta a ricostruire nella pratica. Il gemellaggio ridona alle comunità colpite quelle sensazioni di vicinanza e solidarietà che si erano perse, riuscendo a ricostruire anche lo spirito delle popolazioni”.
Parole confermate dal vescovo di Piacenza monsignor Gianni Ambrosio: “Il terremoto fa crollare il mondo interiore delle persone. Grazie a gesti come questo, le popolazioni colpite vedono tendersi una mano in loro aiuto e ne traggono beneficio anche spirituale”.
Monsignor Ambrosio poi rimarca anche il ruolo dell’Università Cattolica del Sacro Cuore: “Ha svolto un lavoro encomiabile nel mettere a disposizione persone qualificate, psicologi in grado di far ritrovare la serenità non solo ai bambini ma in generale alle persone sconvolte dal dramma del sisma. Un gesto di grande generosità, bisogna davvero ringraziare tutti i piacentini”.