AGGIORNAMENTO 15.9 – La lettera congiunta all’indirizzo della presidente del Cal, Marcella Zappaterra sottoscritta da Massimo Trespidi, presidente della Provincia di Piacenza e da Bernazzoli, della Provincia di Parma riceve l’immediata risposta della stessa Zappaterra.
In quella lettera, lo ricordiamo, i due presidenti lamentavano la scelta del Consiglio delle autonomie locali della Regione Emilia-Romagna di illustrare le ipotesi di riordino delle Province senza aver prima consultato direttamente gli amministratori locali. Nello specifico si parlava dell’ormai certa annessione di Piacenza a Parma, comunicata attraverso il quotidiano Libertà.
La levata di scudi da parte delle due province interessate ha convinto la Zappaterra a correggere subito il tiro. L’ultima comunicazione è che l’incontro richiesto a gran voce da Trespidi e Bernazzoli si terrà il 18 settembre, con la riunione dell’ l’ampio Ufficio di Presidenza del Consiglio delle autonomie locali.
“Non abbiamo ricevuto alcun invito e ho spauto questa cosa dagli organi di informazione – spiega il Presidente Massimo Trespidi – staremo a vedere”
Province, Trespidi e Bernazzoli: “Nessuna ipotesi di riordino dal Cal”
AGGIORNAMENTO – “Riteniamo quantomeno strano che il Consiglio delle Autonomie locali della Regione Emilia Romagna abbia illustrato, per voce della presidente Zappaterra, le ipotesi di riordino delle Province senza aver prima consultato direttamente gli amministratori locali membri dello stesso Cal. L’unica convocazione che a noi risulta è quella del prossimo primo ottobre”.
Così il presidente della Provincia di Piacenza Massimo Trespidi e il presidente della Provincia di Parma Vincenzo Bernazzoli sulle dichiarazioni della presidente del Cal Marcella Zappaterra relative ad una possibile fusione tra Piacenza e Parma o ad un’ipotesi, non ancora scartata, di un matrimonio tra Piacenza, Parma e Reggio Emilia che vedrebbe Modena autonoma. “Le nostre Province – continuano Trespidi e Bernazzoli – stanno ancora lavorando al tavolo dell’Upi regionale per presentare una proposta di riordino complessiva. Non dimentichiamo che anche nella riunione dell’ufficio di presidenza dello stesso Cal, avvenuta il 6 settembre scorso, nessuna proposta di ridisegno dei confini territoriali era stata accennata”.
“Attendo a questo punto – conclude Trespidi – l’incontro tra i rappresentanti locali e la presidente Zappaterra. In quella sede presenterò il mandato che riceverò dal Consiglio provinciale di corso Garibaldi”.
Provincia Parma-Piacenza cosa fatta? Foti: “No ma è quel che vuole Bologna”
AGGIORNAMENTO – “Il tempo è poco, si sa, ma i giochi non sono affatto chiusi anche se qualcuno evidentemente parla come se già lo fossero”. L’onorevole piacentino del Pdl Tommaso Foti pare proprio non aver digerito le dichiarazioni che stanno uscendo in queste ore dopo la riunione del Cal dell’Emilia Romagna, il Comitato per le autonomie locali presieduto da Marcella Zappaterra del Pd, che è anche presidente della Provincia di Ferrara (che, per inciso, è l’unica della regione a rimanere autonoma oltre a Bologna che diventerà area metropolitana). Dichiarazioni che, per l’appunto, danno per scontato che dalla provincia di Piacenza non arrivi alcuna proposta e alcun progetto in merito al prossimo riordino dei territori. In realtà, sottolonea Foti, “il Cal si deve esprimere il primo di ottobre e quindi le proposte possono arrivare entro quella data, magari anche a ridosso, e nessuno vieta che possa essere così”. “Io ritengo, invece, che dare per chiusa la partita – prosegue il deputato azzurro – riveli chiaramente la volontà dirigistica della Regione che manda avanti le sue avanguardie e i suoi fidi scudieri che, al di là ci come la pensano sui territori, e parlo dei cittadini più che degli amministratori, quando in realtà la decisione è già stata presa”. E aggiunge ancora Foti: “Io sono convinto che invece ci siano ancora ampi spazi di manovra e che questa accelerazione arrogante sulla questione del riordino delle province non sia assolutamente accettabile e, anzi, mi radica ancora di più nella convinzione che si debba approvare in Consiglio provinciale la proposta di referendum per andare in Lombardia”. E conclude con una frecciata alla presidente del Cal Zappaterra che oggi sul quotidiano Libertà punta il dito contro Piacenza dicendo che non ha preparato alcuna proposta concreta: “E’ inaccettabile che altri presidenti di provincia, perdipiù investiti di ruoli istituzionali all’interno della regione, facciano certe dichiarazioni. Noi piacentini abbiamo una dignità e mi auguro che per una volta venga fatta rispettare”.
Ormai i giochi sono praticamente chiusi e nella nostra regione, mentre Piacenza sembra che stia ancora discutendo dei massimi sistemi, le decisioni sono prese. Progetti, più che decisioni, da presentare ufficialmente agli amministratori regionali da parte del Consiglio per le autonomie locali (Cal) il primo ottobre prossimo e illustrate ieri in una riunione bolognese tenutasi in un clima decisamente caldo.
Progetti che vedono Piacenza con Parma, Modena con Reggio Emilia, Bologna da “trasformare” in area metropolitana e un’unica provincia romagnola fatta eccezione per Ferrara che per ora rimarrebbe da sola (visto che, al contrario di Piacenza, è in possesso dei requisiti previsti dal decreto).
Intanto arriva la conferma che tutto il processo di riordino dei territori provinciali previsto dal decreto sulla spending review avrà tempi brevissimi: i nuovi confini devono essere stabiliti entro la fine dell’anno.