Proseguono gli incontri istituzionali del presidente della Provincia, Massimo Trespidi per discutere della riorganizzazione dell’ente di via Garibaldi. Oggi è stata la volta dei sindacati Cgil, Cisl e Uil, incontro che fa seguito a quelli avvenuti nei giorni scorsi con le categorie economiche e i sindaci. La discussione è partita, prima di tutto, dalle competenze e le funzioni che dovrà avere il nuovo soggetto, ancor prima della definizione dei sui confini territoriali. Non sono poi mancate le ricadute che le scelte relative agli accorpamenti avranno, soprattutto su sistema scolastico, servizi sociali e politiche del lavoro.
Alla fine dell’incontro con il presidente Trespidi, i tre segretari delle sigle sindacali hanno rilasciato, ai nostri microfoni, alcune considerazioni. Per la Cgil, Paolo Lanna ha affermato: “Pensiamo che Piacenza, all’interno della riorganizzazione istituzionale, debba rimanere un soggetto a pieno titolo”, mentre Marina Molinari, della Cisl ha riportato una frase chiave dell’incontro, detta da Trespidi: “Il mio compito è la tutela che devo a questo territorio, nella sua interezza e identità. Questa l’indicazione che ci ha dato”. Infine, Massimiliano Borotti della Uil, ha sottolineato che “è difficile commentare un provvedimento di cui reputo sbagliata l’origine. Ora dobbiamo capire come si andranno a collocare le competenze della Provincia”.
PROVINCE, MALOBERTI (LN): “PRONTO A VOTARE CONTRO LA RICHIESTA DI DEROGHE. BASTA ESITARE, TRESPIDI CONCRETIZZI UN PROGETTO”
“Sono pronto a votare contro un’eventuale richiesta di fantomatiche deroghe per salvare l’esistente. La Lega Nord è per il referendum, nella prospettiva della macroregione alpina. Se il destino ci chiamasse inevitabilmente verso Parma chiedo che i termini dell’accordo siano sanciti da un ‘contratto d’annessione’ che tuteli il nostro territorio”. Così il consigliere provinciale della Lega Nord Giampaolo Maloberti, interviene sul tema del futuro delle Province e sull’imminente ridefinizione dei nuovi confini territoriali. “Prendo atto dell’’ondivago’ atteggiamento tenuto fino ad oggi dal presidente della Provincia Massimo Trespidi che prima ha promosso la presentazione degli emendamenti in parlamento, lasciando in un angolo l’ipotesi referendum, poi è parso possibilista sulla consultazione popolare, ancora ha annunciato la possibilità di un ricorso al Tar, di nuovo ha pensato alla richiesta di una deroga, quindi – oggi – è tornato a precisare che per il referendum non siamo fuori tempo massimo, ma ha lasciato tutte le strade ancora aperte. Mi chiedo in quale direzione voglia andare il presidente della Provincia, stabilito che tra tre settimane si riunirà il Consiglio delle autonomie locali e che per quella data sarà indispensabile presentarsi con un progetto serio e qualificante per il futuro del nostro territorio”. “In attesa di una risposta sono pronto a dialogare con la minoranza, nei confronti della quale mi dichiaro fin da ora disponibile a un confronto serio e libero da pregiudizi politici sul tema del futuro della nostra provincia”. “Abbiamo bisogno di convergere quanto prima su una proposta, ma non siamo disposti ad accettare le critiche di chi, come Marco Bergonzi, prima ha difeso la Provincia, poi ha criticato l’unione Piacenza-Parma, poi ha sostenuto la ‘Maxiprovincia del gusto, quindi è giunto a sostenere proprio quella ‘Provincia del ducato’ a suo tempo osteggiata. Per favore, chiediamo solo un po’ di serietà. Fin dall’inizio la nostra posizione è stata chiara, a favore del referendum. Crediamo che sia nel diritto dei cittadini decidere del proprio futuro, in coerenza col principio – da noi sempre sostenuto – dell’autodeterminazione dei popoli. E sull’ipotesi della macroregione Bergonzi non faccia ironia, ma porti rispetto per uno dei primi fautori della proposta, Guido Fanti, padre nobile della sinistra italiana, a lui evidentemente sconosciuta”.