La Fiom di Piacenza vince il primo round contro l’Astra veicoli industriali che fa parte del gruppo Fiat. Il giudice del lavoro Giovanni Picciau ha accolto il ricorso presentato dai metalmeccanici della Cgil piacentina per tramite dell’avvocato Boris Infantino dopo che l’azienda aveva smesso di versare i contributi sindacali degli iscritti di via XXIV Maggio. Una decisione, questa di Astra, seguita alla mancata firma dal parte della Fiom nazionale degli accordi di Pomigliano; mancata firma che di fatto aveva escluso la Cgil dalle organizzazioni “riconosciute” all’interno delle aziende del gruppo guidato da Marchionne.
Una prima vittoria, dunque, sancita dalla sentenza del giudice piacentino depositata l’altro giorno nella cancelleria del tribunale che in buona sostanza obbliga l’Astra a versare alla Cgil il contributo sindacale dei lavoratori iscritti. Prima vittoria che fa ben sperare il segretario della Fiom piacentina Ivo Bussacchini con riferimento al secondo ricorso, quello più articolato e complesso, sul quale il giudice Picciau si dovrebbe esprimere entro la metà del mese. Si tratta del ricorso con il quale la categoria chiede di essere messa di nuovo nella condizione di poter esercitare i propri diritti sindacali, ovvero nominare rappresentanze all’interno dell’azienda, di convocare assemblee, indire referendum, scioperi e manifestazioni; tutte cose che a tutt’oggi, dopo la mancata firma di Pomigliano, i sindacalisti della Cgil interno all’Astra non possono fare.
Questione delicata sulla quale la magistratura ha preso decisioni diverse a seconda dei tribunali. Per ora, tuttavia, resta la soddisfazione per l’accoglimento del primo ricorso: “E’ stato ripristinato un diritto costituzionale – commenta il segretario provinciale Fiom Ivo Bussacchini – La nostra Carta, infatti, lascia libertà di pensiero , di opinione e libertà di iscriversi a qualsivoglia organizzazione sindacale”.