La Cei non boccia Bellocchio: “Film complesso che farà discutere”

AGGIORNAMENTO – E’ una ‘valutazione pastorale’ articolata e aperta, in cui si possono riscontrare elementi positivi e critiche, quella proposta dalla Cei sull’ultimo film di Marco Bellocchio, ‘Bella addormentata’ dedicato al caso di Eluana Englaro e alle tematiche connesse con l’eutanasia, il fine vita e il dibattito che ne e’ scaturito in Italia. Nella scheda dell’opera di Bellocchio a cura della Commissione nazionale valutazione film della Cei, il giudizio ‘pastorale’ recita: ‘il film e’ da valutare come complesso, problematico e opportuno per dibattiti’.

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Ancora si spiega che ‘il film puo’ essere utilizzato in programmazione ordinaria, ben tenendo presenti le ampie sfaccettature dei temi trattati, che chiamano in causa sensibilita’ civili e spirituali, sfere pubbliche e private, istanze politiche difficili e dolorose’. ‘L’autore – si legge ancora – mette il proprio, lungo mestiere al servizio di un testo quasi ‘semplice’ e discorsivo e tuttavia punteggiato da notazioni, passaggi, soluzioni narrative coerenti con il bagaglio culturale e etico del cineasta di Piacenza‘.
‘Giusto – prosegue la nota – corredare la visione con supporti critici e, in successive occasioni, approfondire gli argomenti con contributi e supporti di riflessione’.

Insomma, il film fa discutere, non e’ perfetto, ma questo e’ anche il suo pregio. Tanto che nella valutazione piu’ strettamente critica dell’opera si afferma: ‘Intorno agli ultimi giorni di vita di Eluana Englaro (siamo nel febbraio 2009), Bellocchio costruisce quattro vicende che vorrebbero essere esemplari della complessita’ di un dibattito, che chiede certamente a tutti uno sforzo in termini di dialogo e di reciproco rispetto per superare contrasti ruvidi, aspri, scostanti che spesso non portano a niente’.

PRESENTAZIONE A VENEZIA – Un film non schierato, senza nessuna bandiera politica, anzi nel segno della tolleranza, la vicenda recente del Cardinal Martini, quella della film commission del Friuli Venezia e la certezza di definirsi ateo. Marco Bellocchio oggi alla presentazione di ‘Bella addormentata’ si e’ soffermato su piu’ temi.

CARDINAL MARTINI – ‘Sono stato molto colpito dalla conclusione della vita del cardinal Martini. Non e’ in discussione la sua fede, ma chiedere una sedazione e un non accanimento terapeutico e’ una cosa che colpisce. Anche nel mio film, Papa Wojtyla dice: ‘Lasciatemi tornare’. Ma non ho mai neppure pensato lontanamente che questa vicenda poteva aiutare il film. Come tutti sanno sono tutto, ma non certo cinico da sperare che la sua morte potesse far entrare qualcuno di piu’ a cinema. Il cardinal Martini mi era poi molto simpatico, un personaggio difficile che la Chiesa non respingeva, ma conteneva’.

ORIGINE FILM – ‘Ho fatto questo film perche’ sono stato aggredito e coinvolto da quello che vedevo e sentivo sul caso Eluana Englaro, ma non volevo fare un film a tesi, anche se credo che osservando bene si capisca la mia posizione. Non volevo dunque essere ecumenico ne’ dire che tutti hanno ragione ma neppure disprezzare le diverse posizioni’.

CATTOLICI – ‘Non mi sono convertito, la mia posizione resta laica. Non sono voluto entrare nel merito della fede, ma non c’e’ neppure un atteggiamento che vuole conciliare e salvare le varie posizioni. Insomma, non voglio condannare chi ha fede, anche se io non la ho. La mia formazione e’ comunque cattolica e molte cose di quell’educazione soni incancellabili. Siamo in Paese pieno di cattolici. Anche nel governo ce ne sono tanti. Io con loro mi confronto, scambio le idee, non voglio certo cancellarli, ma non possiamo neppure amarci. Insomma quando si parla di Paradiso io non riesco ad andare oltre’.

LA CASA DEI RISVEGLI – ‘Non si deve sentire minacciata perche’ non e’ rappresentata nel film che non ha una bandiera con una tesi. Io ho una mia idea, ma sono un artista e devo essere libero di immaginare. In un film non si possono rappresentare tutte le posizioni, ma questo non si puo’ fare.
Comunque, non credo che ‘Bella addormentata’ sia una minaccia alla cura’.
PINO ENGLARO – ‘Mi sono sentito in dovere di parlare con Pino Englaro gli ho detto che avrei fatto un film di fantasia che aveva in sottofondo questo dramma. So che ha visto il film, ma non voglio rivelare quello che mi ha detto. Ci incontreremo a Udine il sette’.

POLITICA E POLITICI – ‘Mi ricordo che in un film di Moretti qualcuno dice a un certo punto:’ma dov’e’ la lotta di classe?’.
Insomma perche’ parlare di un film politico. Verso i politici abbozzati nel mio film non c’e’ un atteggiamento di disprezzo, ma casomai la consapevolezza di un loro smarrimento, di una loro disperazione. Non dico loro: andate a casa. Ma come dice Hertlitzka nel mio film sono come malati di mente. E che la cosa giusta e’ dare loro medicine perche’ i malati sono di una noia mortale’.

FRIULI VENEZIA GIULIA FILM COMMISSION – ‘La Film commission, va detto, ha lavorato lavorato molto bene per il mio film e il comune di Udine ha collaborato con molta precisione e attenzione. Durante la lavorazione non c’e’ stato nessun incidente. Nessuno ci ha detto fate schifo. Poi, per ragioni credo politiche, la provincia e la regione del centrodestra hanno fatto un sabotaggio a posteriori contro il film. Mettendo in atto la cosa piu’ che grottesca e autodistruttiva che potessero fare: l’abolizione della film Commission in nome del principio: ve la faccio pagare e vi cancello’.

L’EX MINISTRO SACCONI – Per lui e’ tutt’altro che educativo il film ‘Bella Addormentata’ presentato da Marco Bellocchio, alla Mostra del Cinema di Venezia.
‘Non ho visto il film di Marco Bellocchio, ma poiche’ sono laico e curioso lo vedro’ in quanto tratta un tema fondamentale che riguarda la questione antropologica. Una persona che stimo lo ha visto e mi ha riferito di un assoluto disprezzo per la tesi di coloro che nel dubbio scelsero il principio di precauzione in favore della vita. Nel caso Englaro – ricorda Sacconi – ci fu nel Parlamento e nel Paese un confronto alto che vide impegnata la buona politica da una parte e dall’altra. Non sarebbe quindi educativa un’opera nella quale la tesi opposta a quella di colui che l’ha diretta venga descritta come una cinica operazione di asservimento al capo-partito e attraverso di esso alla Chiesa, verso la quale i pregiudizi di Bellocchio non sarebbero tra l’altro nuovi’.
Sacconi ribadisce nel merito ‘il laico convincimento, fondato sull’esperienza umana, circa la ricchezza della persona e il valore della vita che deve essere ancor piu’ riconosciuto nei momenti di grave disabilita’. Nessuna persona intellettualmente onesta puo’ peraltro confondere l’accanimento terapeutico, che va evitato, con l’elementare diritto all’alimentazione e all’idratazione di un disabile che puo’ vivere a lungo ma non e’ in grado di provvedere a se stesso’.

PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI UDINE, FONTANINI – ‘Se davvero ci tengono alla liberta’, se davvero credono nella liberta’, se davvero vogliono compiere un gesto di rispetto verso chi non la pensa come loro ma ha diritto, senza finire nel mirino di querele e essere perseguitato, di manifestare pubblicamente un’opinione, ritirino le denunce penali e civili che hanno colpito medici e giornalisti del Friuli; se sono paladini della liberta’, pongano fine a questa catena di accuse che hanno dato vita a cause che in autunno si definiranno in primo grado davanti al Tribunale di Udine’. E’ l’appello del presidente della Provincia di Udine, Pietro Fontanini (Lega Nord), ai ‘protagonisti reali della vicenda’ di Eluana Englaro alla quale si ispira il film ‘Bella addormentata’ di Marco Bellocchio, passato oggi alla Mostra del cinema di Venezia.
Venerdi’ a Udine si terra’ il primo incontro tra Bellocchio e Beppino Englaro. ‘Anch’io evoco quella stessa liberta’ invocata nel trailer del film – prosegue Fontanini – e per questo chiedo che ci sia la liberta’ di pensarla ‘diversamente da’ e di poter raccontare pubblicamente quella verita’ che a tanti da’ fastidio e che ha portato professionisti sanitari e dell’opinione pubblica qui in Friuli ad essere ingiustamente denunciati da alcuni protagonisti della vicenda per una questione di liberta’ di pensiero’.