Crisi commercio, tra imprese chiuse e nuove, un saldo di – 219

La caduta dei consumi derivante dalla crisi economica trova riscontro anche nei dati di Confcommercio Piacenza. Nei primi sei mesi del 2012 il saldo tra nuove imprese e quelle cessate è di meno 219 attività.  Soffrire maggiormente è il settore del commercio con un -174 aziende (dato che emerge dal saldo tra le 185 nuove iscrizioni alla Camera di commercio e le 359 imprese costrette a chiudere i battenti); male anche il settore della ristorazione con un saldo del – 38 attività, e male anche i servizi: -7. Il direttore dell’Unione Commercianti Giovanni Struzzola ha commentato con estrema preoccupazione questi dati: “Negli ultimi anni eravamo abituati a registrare questi dati alla fine di dicembre, non a metà dell’anno. Ci sono elementi poco rincuoranti. Basti pensare al Terziario che bene o male ha sempre tenuto, oggi fa fatica. Le ragioni di questa crisi sono tante, a partire anche dalle difficoltà di accesso al credito. Sapevamo che il 2012 sarebbe stato un anno difficile, ma non così”. Le soluzioni per Struzzola sono due: “Occorre agire su due leve: quella fiscale, prevedendo una fiscalità ridotta almeno per l’inizio dell’attività e in questo senso mi auguro che il ministro Fornero mantenga gli impegni, e ridurre la burocrazia. Accanto alla preoccupazione, però, questa situazione deve essere da stimolo agli imprenditori per non chiudersi, ma adottare una filosofia più americana: proprio in questi periodi bisogna avere il coraggio di investire”.

Radio Sound