Un “piccolo” festival che regala grandi emozioni. Emozioni come quelle della serata conclusiva dell’edizione 2012 di Concorto. Cinema Omi gremito, tanti premi da assegnare, altrettanti film da visionare e un’anteprima d’eccezione: l’ultimo lavoro di Tomas Sheridan che il regista ha presentato in prima assoluta a Concorto.
Condotta da Gianluca Sgambuzzi la serata si è aperta sotto l’ala protettrice di Gianni Schicchi. L’attore simbolo di Marco Belloccio ha ricordato quando «all’organizzazione di Concorto arrivavano sessanta o settanta film al massimo e ora siamo arrivati a oltre 3.500. Segno che questa è una manifestazione di qualità». Prima di salutare il pubblico e lasciare la parola alle immagini, Schicchi ha voluto ricordare a tutti che «dove c’è una pellicola c’è vita, e qui a Pontenure, grazie a Concorto, c’è vita».
La proiezione di Il tempo stringe, una selezione di film concessi dal Lago Film Festival presentata dal direttore generale Carlo Migone (uno dei giurati, ndr), ha preceduto l’assegnazione dei premi ai cortometraggi vincitori.
Asino d’oro all’opera di Hallvar Witze, Tuba Atlantic.
Il film ha messo d’accordo tutti i giurati del Festival – Carlo Migotto, Filippo Mazzarella, Tomas Sheridan e Marco Toscano – che hanno assegnato all’opera del regista norvegese il premio più ambito per l’incredibile creatività e per il suo totale controllo in ogni aspetto di produzione dalla recitazione alla scenografia e dalla sceneggiatura al montaggio resi ancora più impressionanti per il fatto che questo é un film di diploma.
Per la sezione Storie Fiction – Italiana la giuria ha premiato Los aviones que se caen di Mario Piredda. Il miglior corto di World stories – Fiction internazionale a Einspruch VI di Rolando Colla, per il suo approccio originale e al contempo coinvolgente.
In transit di Heidi Cathrine Morstang ha vinto il premio per la sezione Doczone per la sua straordinaria ed efficacie economia di linguaggio nell’esposizione di una storia per lo più sconosciuta.
La sezione Esplora – Sperimentari ha visto emergere At the formal di Andrew Kavanagh per la sua forza narrativa puramente sperimentale e per la sua sottile e surreale critica sociale.
L’opera di Julia Pott Belly è emersa nella sezione Cortografia per il trattamento surreale di un soggetto semplice ma emotivamente forte.
Primo premio per la sezione Concortissimo a Gurdy di Daniel Seideneder per la sua capacitá di stimolare l’immaginazione attraverso un escamotáge puramente tecnico.
Miglior opera prima a Christine di Isabelle Schapira per la maturità cinematografica e il controllo degli attori in questa storia delicata ed emotiva.
Assegnate anche due menzioni speciali a Centrifuge Brain Project di Till Nowak – per il suo potere narrativo e intrinseco umorismo rinforzato da straordinari effetti speciali – e Try on di Aleksandrs Rusevics per la sua forte presenza sullo schermo e la sua capacitá di espressione attraverso il più piccolo gesti corporei.
La giuria giovani ha assegnato il premio L’onda all’americano Curfew di Shawn Christensen.
Mentre la direzione artistica ha voluto assegnare un premio speciale a Killing the chickens to scare the monkeys di Jens Assur.
Fuori concorso, ma altrettanto emozionante, la proiezione del cortometraggio che i ragazzi del workshop Audiovisiva – rivolto agli studenti delle scuole superiori – hanno realizzato durante il festival. Diretti da Stefano Cattini e Francesco Barbieri, i ragazzi del laboratorio hanno lavorato su un racconto di Aldo Quario, Funeal Train, trasponendolo sul Grande Fiume.
«Un lavoro impegnativo – ha sottolineato il regista Stefano Cattini – che ha impegnato i ragazzi su tutti i fronti: dalla sceneggiatura alla fotografia fino ad arrivare al montaggio. Un grazie particolare ai nostri attori: Valerio Casaroli, Giuliano Sprega e Giuseppe Torselli. Giovani, ma professionali».
Claudia Praolini, responsabile della direzione artistica, prima di dare l’appuntamento all’edizione 2013, ha voluto ringraziare tutti «coloro che hanno lavorato per realizzare questo piccolo grande festival».
Come ulteriore regalo al pubblico, la serata si è conclusa con la proiezione in esclusiva e in prima assoluta dell’ultimo lavoro di Tomas Sheridan. «Josephine è una bimba ugandese che ho adottato a distanza. Da due anni, con mia moglie, abbiamo scelto di aiutare Josephine e la sua famiglia. Io però volevo fare di più e vedere con i miei occhi come venivano usati i soldi che spedivamo ogni mese. Volevo toccare con mano la realtà di Josephine. Per questo sono partito con mia figlia: direzione Africa». Il film racconta della decisione di partire e dell’incontro con una realtà di povertà «che i nostri aiuti servono solo a mitigare ma non certo a curare. La beneficenza – ha sottolineato Sheridan – cura solo i sintomi della povertà dell’Uganda, non le cause. Per ogni euro che viene donato ci sono 32 euro di debito pubblico. Servono azioni più concrete, serve il supporto dei politici su cui tutti noi dobbiamo fare pressioni affinché si trovino cure al male, non ai sintomi».
Un lungo applauso ha salutato le parole di Sheridan e l’edizione 2012 di Concorto.
L’appuntamento è per il 2013, quando questo piccolo festival diventare ancora più grande.