Piacenza spende ogni anno 241.687.413 euro, corrispondenti a 893 euro per cittadino, ossia il 2,96% del PIL provinciale in giochi d’azzardo. Numeri che portano la nostra provincia ad occupare la 61esima posizione a livello nazionale tra le città che spendono di più in sale giochi e videopoker. I dati tutt’altro che rassicuranti giungono da una ricerca condotta dagli istituti Mef, Aasc e Agcos.
Dati divenuti oggetto di interrogazione da parte del consigliere regionale del Pdl Andrea Pollastri che chiedeva all’Assessore al Commercio Maurizio Melucci che la Regione si attivasse per arginare la diffusione e soprattutto la dipendenza dal gioco controllando, monitorando e regolarizzando la distribuzione delle cosiddette ‘macchinette’. Richiesta alla quale Melucci ha risposto negativamente specificando che è lo Stato ad avere il compito di accertare il corretto comportamento degli esercenti che ospitano all’interno dei loro locali i videopoker.
“Una risposta deludente” ribatte Pollastri che porta l’esempio di amministrazioni comunali come quelle di Vicenza, Cosenza, Arezzo, Pavia e Verbania, promotori di iniziative votate al rispetto del codice etico per la limitazione del fenomeno.