Gionata Mirai, viaggio senza tempo attraverso la sua opera Allusioni

Dopo le oltre 30 date tra il 2011 e l’inizio del 2012, approfittando di una breve pausa del tour estivo del Teatro degli Orrori, Gionata Mirai presenta il suo primo progetto solista, Allusioni. E lo farà a Piacenza domenica 19 al Cantiere Simone Weil.

Radio Sound

Un disco acustico, suonato da solo con una chitarra 12 corde in fingerpicking. Un intenso live tutto d’un fiato, 30 minuti senza pause, senza respiri, seguiti poi da inediti ed improvvisazioni, per un’ora intera in cui assaporare e gustare i raffinati intrecci melodici della 12 corde di Gionata.

“Si tratta di un disco strumentale e col quale difficilmente si può comunicare un messaggio preciso. L’idea infatti è quella di presentare all’ascoltatore un viaggio del tutto nuovo, un viaggio molto intimo, lasciandosi trasportare dal semplice suono della chitarra. L’idea è proprio questa, offrire 30 minuti di pace, di silenzio interiore”.

“Quella con il Teatro degli Orrori è un’esperienza per così dire rumorosa. Con Allusioni ho voluto creare qualcosa dipiù intimista e silenzioso. L’essere un disco prettamente strumentale serve anche a questo: chi ascolta non deve concentrarsi su temi e parole, deve solo fermarsi mezz’ora ad ascoltare in silenzio”.

Atmosfere che giocoforza verranno ricreate anche dal vivo. “Non è un concerto rock, è un concerto dove ci siede, si beve qualcosa e ci si lascia accompagnare dalla musica lungo un sentiero che ognuno potrà costruirsi in modo molto personale. Riuscire a fermarsi mezz’ora, concedendo alla melodia di trasportarti è qualcosa di rivoluzionario. Oggi l’ascolto della musica è molto frenetico, la si guarda su You Tube e le si concede al massimo 5 minuti. Quello che propongo io è di lasciarsi andare, senza fretta”.

Le parole di Gionata Mirai bastano per farci capire quali magiche atmosfere ci attendano domenica sera al Cantiere Simone Weil.