Nonostante le difficoltà nel trovare un appartamento popolare si concedeva il lusso di utilizzare il proprio alloggio solo in estate, in concomitanza con la pausa scolastica dei figli. Per questo motivo si è visto sottrarre la casa un marocchino di 50 anni e la sua famiglia. L’ufficio abitazioni del Comune di Piacenza aveva notato che la famiglia da mesi ormai non risiedeva più a Piacenza. Idea confermata dai vicini di casa. E’ stata così contattata la Polizia Municipale che per prima cosa ha verificato la situazione scolastica dei figli, scoprendo che i tre minorenni erano stati ritirati dalla scuole piacentine frequentate fino a poco tempo prima. Gli agenti hanno inoltre appurato che l’appartamento era occupato in quel momento da persone del tutto estranee alla famiglia titolare. Convocato, il titolare marocchino ha raccontato di essersi recato in Francia per appoggiarsi economicamente ad alcuni parenti dopo aver perso il lavoro e che il padre era tornato in Marocco. Inoltre ha dichiarato che chi occupava la casa in quel periodo era un amico che occasionalmente, per motivi di lavoro, si recava a Piacenza. Spiegazioni che non hanno convinto gli agenti della Municipale. Dopo indagini più approfondite, infatti, è risultato che la famiglia titolare dell’appartamento era definitivamente tornata in Marocco per far tappa a Piacenza solo in estate. Si è scoperto inoltre che il padre dell’uomo percepiva una pensione sociale di 616 euro al mese, pur non essendo più residente in Italia (per ricevere la pensione sociale è obbligatorio risiedere su suolo italiano). Morale: alla famiglia è stato tolto l’appartamento per consentire di assegnarlo a chi ne ha davvero bisogno e al padre è stata sospesa invece la pensione sociale.
“Fondamentale in questa operazione il contributo dei cittadini che hanno collaborato fornendo informazioni importanti” ha spiegato la comandante della Polizia Municipale Elsa Boemi.
Ma al di là di questa operazione qual è la situazione di irregolarità per quanto riguardo gli alloggi popolari?
“Sono ormai quattro anni che collaboriamo con l’Ufficio Abitazioni del Comune – spiega la Boemi – e in questo arco di tempo abbiamo compiuto oltre 500 verifiche all’anno scoprendo varie situazioni di irregolarità per quanto riguarda gli alloggi erp. Non si parla di casi gravi come questo emerso nell’operazione, per lo più si tratta di gestione scorretta degli alloggi e per di più Piacenza è tra le città più ‘fortunate’ . Tra i casi più frequenti riscontriamo il mancato rispetto dei contratti e il subaffitto irregolare”.
Una collaborazione quindi, tra la Polizia Municipale e l’Ufficio Abitazioni, che sta dando importanti frutti.