Il repertorio dell’Appennino e delle Quattro Province respira l’atmosfera della Scozia domani sabato 4 agosto a Pascoli dell’Acqua Nera di Pradovera grazie al concerto che vedrà esibirsi il talentuoso Keith Easdale alle cornamuse e tin whistles accompagnato da Stefano Torre alla chitarra e da Danilo Carniglia e Franco Guglielmetti al piffero e alla fisarmonica. Un giro d’Europa in un concerto. È questo l’irresistibile menù proposto dall’Appennino Festival, tradizionale rassegna diretta artisticamente da Maddalena Scagnelli che da anni punta alla valorizzazione del ricco repertorio musicale delle Quattro Province: sabato 4 agosto infatti, alle 21 nella suggestiva e naturale cornice di Pascoli dell’Acqua Nera di Pradovera, la kermesse fa incontrare lo scozzese Keith Easdale, il pugliese Stefano Torre e gli emiliani Danilo Carniglia e Franco Guglielmetti. Sono loro infatti, o meglio il loro straordinario talento di musicisti già conosciuti e apprezzati in più di un’occasione non solo nell’ambito dell’Appennino Festival, i protagonisti del sesto appuntamento della kermesse, che nelle scorse settimane ha portato a esibirsi nei magnifici borghi e negli angoli più sconosciuti e selvaggi dell’Appennino degli artisti del calibro dell’oboista Christoph Hartmann dei Berliner Philarmoniker e del virtuoso dell’organetto Ambrogio Sparagna con il suo trio. Non è comunque da meno Keith Easdale, una vecchia conoscenza per i piacentini e un nome importante per l’Appennino Festival che con la sua presenza si è garantito un concerto di sicuro fascino e di incredibili sorprese: il musicista infatti farà respirare, nel suggestivo contesto naturalistico dell’alta Val Nure, un po’ di atmosfere della sua terra scozzese grazie a una performance che lo vedrà protagonista insieme alla sua fida e immancabile cornamusa e ai tin whistles. Ma oltre ai flauti a fischietto e agli strumenti tipici della tradizione musicale delle isole britanniche, la serata del 4 agosto offrirà la possibilità di apprezzare anche i ritmi appassionati del Sud Italia e le ballate dell’Appennino: il concerto prevede infatti la partecipazione di Stefano Torre, pugliese doc e già apprezzato proprio nell’ambito dell’Appennino Festival con il gruppo “Domo Emigrantes” che a Pascoli dell’Acqua Nera si presenta “armato” pacificamente di chitarra, flauti tradizionali e voce per proporre tarantelle e pizziche. Ultimi ma non ultimi, Danilo Carniglia e Franco Guglielmetti chiudono la serata con i balli e i repertori tipici delle Quattro Province: per farlo i due musicisti emiliani si affidano a un connubio vincente della tradizione strumentale dell’Appennino, ossia quello rappresentato dal piffero e dalla fisarmonica con cui Carniglia e Guglielmetti propongono piane e alessandrine, gighe e monferrine di queste vallate. Il concerto comunque offre, come ormai tradizione, la possibilità di scoprire uno degli angoli più sconosciuti e incantevoli dell’alta Val Nure e della strada panoramica di Pradovera posto a 1100 metri di altezza, in località Acqua Nera: poco distante risulta comunque anche il piccolo e suggestivo borgo di Pradovera, la cui storia si lega alla Rocca costruita nel XII secolo e distrutta dai francesi nel Cinquecento, dopo essere stata centro strategico e possedimento dei Balbi, Peveri, Pallavicino, Arcelli, Scotti Fulgosio e Visconti che innalzarono il paese a Contea nel 1438.