Pene più severe contro il lavoro nero, Carrà (Cgil): “Decreto atteso da anni”

“Siamo soddisfatti, ora attendiamo l’avvio dei decreti attuativi”. Così Bruno Carrà della Cgil di Piacenza commenta il via libera all’emersione dei lavoratori irregolari, con il decreto legislativo che introduce pene più severe per chi assume immigrati irregolari e permessi di soggiorno temporanei per i lavoratori che denunciano i loro sfruttatori.

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“Dopo anni  trascorsi ignorando  le direttive sulla regolarizzazione del lavoro, finalmente il Governo ha recepito le ordinanze che l’Europa ha messo in campo – ha proseguito Carrà – per quanto riguarda la sanatoria aspettiamo di vedere le circolari applicative che daranno la possibilità di regolarizzare le posizioni lavorative. Le modalità le conosceremo solo dopo il 15 agosto”.

Si potranno infatti regolarizzare i lavoratori occupati irregolarmente, facendo domanda dal 15 settembre al 15 ottobre 2012 e pagando mille euro per ogni dipendente più sei mesi di salario, contributi e tasse arretrati.

Il decreto recepisce una direttiva europea del 2009 sulla lotta allo sfruttamento del lavoro nero degli immigrati irregolari, volta a rafforzare la cooperazione tra Stati membri nella lotta contro l’immigrazione illegale, introducendo il divieto per i datori di lavoro di impiegare cittadini di paesi terzi il cui soggiorno  irregolare, nonchè norme minime relative a sanzioni e a provvedimenti nel confronti dei trasgressori.

INASPRIMENTO SANZIONI. Sono previste delle ipotesi aggravanti (con pene aumentate da un terzo alla metà) nei casi in cui vengano occupati irregolarmente più di tre lavoratori, oppure minori in et non lavorativa, o se ricorrono le ipotesi di sfruttamento di cui all’articolo 603 bis del codice penale. Inoltre viene introdotta una sanzione amministrativa accessoria equivalente al pagamento di un importo pari al costo medio del rimpatrio dello straniero. Qualora ricorrano circostanze di “particolare sfruttamento”, viene introdotta inoltre una sanzione (fino a 150mila euro) per le persone giuridiche che si siano avvantaggiate ricorrendo all’impiego irregolare di stranieri. Ancora, i datori di lavoro che abbiano riportato, nei cinque anni precedenti, una condanna anche non definitiva per reati connessi allo sfruttamento del lavoro ovvero all’occupazione illegale di cittadini stranieri e al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, non potranno avere il nulla osta all’ingresso di lavoratori stranieri.

PERMESSO TEMPORANEO A CHI DENUNCIA. E’ previsto, per le sole ipotesi di particolare sfruttamento lavorativo, che lo straniero che denuncia o coopera nel procedimento penale nei confronti del datore di lavoro, possa ottenere il rilascio di un permesso di soggiorno umanitario della durata di sei mesi e rinnovabile per un anno o per il maggior periodo occorrente alla definizione del procedimento penale.

REGOLARIZZAZIONE DEI LAVORATORI. I datori di lavoro che all’entrata in vigore del decreto occupano irregolarmente, da almeno tre mesi, lavoratori stranieri (in modo ininterrotto e documentato almeno dal 31 dicembre 2011 o precedentemente), possono dichiarare la sussistenza del rapporto di lavoro allo Sportello unico per l’immigrazione. La dichiarazione potrà essere presentata dal 15 settembre al 15 ottobre 2012 e potranno essere regolarizzati solo i rapporti di lavoro a tempo pieno, a eccezione del settore del lavoro domestico dove sarà possibile regolarizzare anche rapporti di lavoro a tempo ridotto, purchè non inferiore alle 20 ore settimanali. Per regolarizzare bisognerà pagare un contributo forfettario di 1.000 euro per ciascun lavoratore; a ci dovranno aggiungersi le somme dovute dal datore di lavoro a titolo retributivo, contributivo e fiscale pari ad almeno sei mesi (fatto salvo l’obbligo di regolarizzazione le somme dovute per l’intero periodo in caso di rapporti di durata superiore a sei mesi).

GLI ESCLUSI. Non potranno accedere alla procedura di emersione i datori di lavoro condannati negli ultimi cinque anni per reati connessi all’occupazione illegale di stranieri o allo sfruttamento lavorativo, n quelli che in passato hanno avviato procedure di emersione o hanno fatto richiesta di assunzione dall’estero di cittadini stranieri senza successivamente procedere alla sottoscrizione del contratto di soggiorno o alla successiva assunzione del lavoratore straniero. Non si potrà far emergere lavoratori stranieri espulsi per motivi di ordine pubblico o di sicurezza o per motivi di prevenzione del terrorismo, n quelli condannati per uno dei reati per i quali  previsto l’arresto obbligatorio in flagranza. L’esito positivo del procedimento di emersione comporterà, per il datore di lavoro e per il lavoratore, l’estinzione dei reati e degli illeciti amministrativi.