Il consigliere comunale del Pdl Giovanni Botti ha presentato un’interrogazione in Comune per conoscere il futuro di Eataly alla Cavallerizza.
Eccola:
“Considerato che nell’ottobre 2010 è stata inaugurata l’area in oggetto pubblicizzata come la
nuova “piazza-giardino” della città;
constatato che la zona non ha visto la frequentazione da parte dei cittadini così come era stata
prevista nelle intenzioni della passata amministrazione, e che inoltre gli stabili destinati ad uso
abitativo vedono la presenza di solo due appartamenti occupati, e che inoltre gli uffici della zona
est risultano per lo più vuoti;
vista la deliberazione n.34 del 2 marzo 2010 in cui il Consiglio Comunale si era posto l’obiettivo di
realizzare un centro enogastronomico e didattico per la valorizzazione dei prodotti tipici locali e
non solo, da localizzare nello stabile denominato “La Cavallerizza”;
vista la conseguente deliberazione del luglio 2010 che approvava il progetto di ristrutturazione
dell’immobile per gli scopi di tale iniziativa;
vista la successiva aggiudicazione del bando nell’anno 2011 al gruppo composto da Indacoo soc.
coop. per azioni (soggetto costruttore), Eataly srl (soggetto gestore) e Cariparma Crédit Agricole
(soggetto garante finanziario), dopo un primo bando non aggiudicato.
considerato che l’iter di tale progetto è avviato da più di due anni, e che la realizzazione del
progetto avrà una durata di 300 giorni;
considerati inoltre i ripetuti annunci di futura e prossima inaugurazione più volte disattesi, e che
come riferisce in una dichiarazione sulla stampa locale del 24.7.12 il Presidente di Indacoo “ci sono
per legge dei passaggi da rispettare…ma sono molto lunghi e farraginosi”,
si chiede di sapere,
1. quale sia la motivazione dell’impedimento burocratico che procrastina la realizzazione del
progetto del parco enogastronomico, e quali altri impedimenti abbiano ritardato a tutt’oggi
l’avvio dei lavori;
2. quali azioni intenda assumere l’amministrazione a riguardo, considerata l’evidente “perdita”
economica per la non utilizzazione di un luogo strategico a livello economico-sociale per la
città;
3. a chi sia da imputare tale ostacolo alla realizzazione del progetto;
4. quali azioni intenda assumere l’Amministrazione a fronte della non occupazione dei locali
adibiti ad uffici e degli stabili abitativi;
5. se non si intenda ripensare, per tutta l’area nel suo complesso, ad una destinazione d’uso
diversa dall’attuale, vista la non fruizione dei cittadini alla “piazza-giardino” come luogo di
aggregazione sociale e la non occupazione di uffici ed abitazioni;
6. se si possa ripensare la destinazione d’uso degli immobili non occupati per scopi di
aggregazione sociale e associativa;
7. se esista un reale piano strategico di sviluppo economico e sociale della complessiva area della
“Cavallerizza”.