AGGIORNAMENTO ORE 16 – Se già era ripida, la strada per salvare in extremis la Provincia di Piacenza diventa quasi una mission impossibile. Poco fa la commissione Bilancio del Senato, che stava esaminando il decreto sul riordino delle Province, ha respinto tutti gli emendamenti riguardanti l’articolo 17, presentati dai senatori Giampaolo Bettamio e Filippo Berselli, che recepivano i testi inviati dalla nostra amministrazione provinciale nel tentativo di far passare criteri diversi da quelli usciti dal Consiglio dei ministri: ovvero la storicità dell’ente e la virtuosità. Sono stati invece accantonati altri emendamenti che tuttavia non sembrano toccare l’ente di via Garibaldi.
TRESPIDI RASSICURA I DIPENDENTI DELLA PROVINCIA
“In questa situazione di incertezza e di difficoltà il nostro compito è quello di fare il nostro dovere fino all’ultimo. Non sono convinto che l’autonomia e l’integrità della Provincia vadano perse. Garantiremo l’attività anche nella fase di transizione, se ci sarà. E comunque questa amministrazione lotterà fino all’ultimo per rispettare l’impegno con il popolo che ci ha eletto”. Lo ha garantito il presidente della Provincia Massimo Trespidi che questa mattina ha incontrato i dipendenti di palazzo Garibaldi per “rassicurarli” circa il futuro dell’ente. Trespidi ha ricordato le azioni messe in campo dall’amministrazione in questi giorni: dalla lettera alle più alte autorità ai sette emendamenti in discussione nella commissione Bilancio del Senato fino all’appello sottoscritto da 46 sindaci su 48.
“In questo momento – ha spiegato il presidente – il decreto vive la fase parlamentare e occorre attendere. Lo dico perché vedo in giro molta agitazione e c’è chi ci dà già per morti. Ci sono alcuni emendamenti che chiedono lo stralcio dell’articolo 17. Mi aspetto che ci si opponga all’eliminazione della Provincia di Piacenza. E non c’è motivo di dubitare che i nostri parlamentari lavoreranno per la salvezza della Provincia”.
Un tasto importante questo visto che è probabile che a ore il Governo decida di porre la fiducia sul decreto. A quel punto diventerà fondamentale il voto dei parlamentari, anche quelli piacentini. E se il leghista Massimo Polledri, che fa parte dell’opposizione al governo Monti, voterà certamente contro, in molti sono a chiedersi come si comporteranno Tommaso Foti (Pdl), Lino Miserotti (Pdl) e Paola De Micheli (Pd). Davanti ai dipendenti Trespidi ha aggiunto: “La nostra non è una battaglia per difendere la poltrona: se le Province spariranno tornerò a fare l’insegnante a tempo pieno. Non siamo contrari a un riordino istituzionale, ma vorremmo capire come si opera: non si fa togliendo 50 province, e’ un cedimento della politica alla demagogia”. Non ha negato che “ci troviamo in un momento di difficoltà. “Ma la risposta migliore che possiamo dare e’ fare fino all’ultimo giorno il nostro lavoro – continua – Ci sono già alcuni che hanno idee chiare sul ’dopo’, ma sono premature: la provincia di Piacenza non e’ stata abolita. Abbiamo avuto notizia che i nostri emendamenti non sono state ancora stralciati”. Quindi è intervenuto Achille Antonelli, rsu della Provincia. “Si sapeva da tempo che si andava in questa direzione. Mi auguro che tutte le forze politiche capiscano le conseguenze che si ripercuoteranno sul territorio, in termini di forza lavoro, di svalutazione degli immobili, centri di lavoro. Indipendentemente dal colore politico, vedremo come voteranno i nostri politici”.