Caporalato cinese, la polizia smaschera intermediario e lo denuncia

Faceva la navetta, dal mattino alla sera, per trasportare operai cinesi dalla città ai campi della provincia per raccogliere aglio, fagiolini e altri prodotti che poi venivano confezionati alla ditta Gandini sulla strada Gragnana. Un cinese di 40 anni, da 10 in Italia, assunto dalla Gandini come bracciante agricolo, è stato denunciato dalla polizia per intermediazione abusiva di manodopera (caporalato). Secondo gli agenti della squadra mobile, che per un mese abbondante hanno effettuato pedinamenti e appostamenti, l’asiatico reclutava connazionali nei vari paesi dell’Europa comunitaria e li faceva giungere a Piacenza sulla base delle esigenza di manodopera manifestate dall’azienda. Sono stati identificati 29 cinesi (15 donne che lavoravano prevalentemente in fabbrica e 14 uomini impiegati nei campi). Tutti alloggiavano in un appartamento di via Stradella. Grazie ai pedinamenti, la polizia stata in grado di mostrare come dall’alba l’uomo conduceva gli stranieri nei campi a bordo di un Fiat Scudo (8 posti) facendo la spola. Li portava nei campi di una serie di localit della provincia: Ciriano di Carpaneto, Borgonovo, Ivaccari, Mottaziana. L’indagato tornava a casa verso l’ora di pranzo per preparare da mangiare agli operai portando poi il pasto in loco. Gli agenti della Mobile hanno condotto gli accertamenti grazie anche alla collaborazione degli Uffici provinciali del Lavoro. La ditta Gandini, che raccoglie, confeziona e distribuisce i prodotti agricoli, risultato aver assunto regolarmente come braccianti i cinesi anche se la sua posizione ancora al vaglio. I lavoratori stavano nei campi dalle 6 alle 10 ore quotidiane per una paga di 6,50 euro all’ora. Questa attività della polizia fa parte di una delle tante avviate dal ministero degli Interni in tutt’Italia per contrastare la criminalità cinese. Dal primo marzo al 30 giugno in tutto il Paese sono stati arrestati 50 cinesi (33 per sfruttamento della prostituzione, 14 per reati contro il patrimonio, 2 per reati legati alle armi) e denunciati 445. Una curiosità: nell’inchiesta sono stati utilizzati interpreti piacentini.

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