“Un’ipotesi stupida e contro la storia”. Non ha usato mezzi termini l’ex sindaco di Piacenza Giacomo Vaciago sulla creazione della maxi provincia del Ducato con Parma, dopo la soppressione di quella di Piacenza. Le province dovrebbero essere semplicemente eliminate, secondo il noto economista, a decorrenza naturale del mandato, secondo quanto stabilito in novembre dal decreto “Salva Italia”, che di fatto aveva trasferito le competenze provinciali ai comuni. “Il Governo cambia idea un’altra volta – sbotta Vaciago – e nella spending review propone viceversa di ridare competenze urbanistiche trasporti rifiuti e alle province che di fatto rinascono ma dimezzate”.
Nel caso di Piacenza, che non rientra nei requisiti per la “sopravvivenza”, l’accorpamento con Parma, sarebbe inevitabile. “Se ciò avvenisse me ne vado altrove – fa sapere l’ex primo cittadino – c’è tanto mondo a disposizione tra cui scegliere. Non sono nato servo di Parma e non lo diventerò per colpa del Governo”.
Altro discorso quello riguardante i Comuni: “Quelli sì che andrebbero ridotti nel numero. Sono troppo piccoli – chiosa Vaciago – In una logica di federalismo il Comune è il vero organo di amministrazione, ma con 200 abitanti non ha alcun senso. Perché rappresenti una popolazione ne dovrebbe avere tra i 3 e 5 mila”.
Sulla proposta di indire un referendum per il trasferimento al di là del ponte sul Po, con il passaggio in terra lombarda proposto dalla Lega, scatta l’ironia: “Già che ci siamo andiamo in Germania, Paese ordinato e civile dove rispettano le leggi, perché accontentarsi della Lombardia?”, la provocazione dell’editorialista piacentino.