Abolizione della Provincia? Confapi, Camisa: “Un passaggio inevitabile”

“Salire sulle barricate e opporsi a prescindere al taglio delle Province è un atteggiamento non del tutto condivisibile, soprattutto se inquadrato nell’ottica della riduzione della spesa pubblica”. Non usa mezzi termini il neo Presidente di Confapi Piacenza, Cristian Camisa, per entrare nel dibattito che si è acceso in merito all’abolizione delle Province e al referendum che ne conseguirebbe per accorpare Piacenza a un altro territorio della Lombardia. “Ben consapevole degli aspetti operativi che ne conseguirebbero, in primis l’attribuzione delle competenze che al momento sono in capo all’ente – prosegue Camisa -, a nostro avviso l’accorpamento non è un fattore da escludere a priori, anche in considerazione del fatto che ci sono modelli di unioni di comuni che funzionano e che hanno dimostrato di poter condividere servizi, senza duplicazioni o aumenti della spesa”. Ecco che di conseguenza la chiave di lettura si deve spostare dall’ente alle funzioni: “Se l’ente Provincia verrà abolito – conclude il Presidente di Confapi Piacenza -, non bisognerà comunque far mancare al territorio alcuni punti di riferimento, penso in particolare alle strutture e ai servizi rivolti al mondo delle imprese e dei lavoratori. Ecco perché ritengo sbagliato dire a prescindere che l’accorpamento non ha senso: diversa è invece la discussione sulla sua direzione geografica. E’ innegabile che Piacenza ha la testa rivolta alla Lombardia per motivi economici e all’Emilia per ragioni storico-culturali. Se fossimo obbligati per legge a “sposarci” con Parma allora è giusto che tutto il territorio lavori insieme per non uscire svantaggiato da questo delicato passaggio. La nostra Associazione è a disposizione per tutte le iniziative che il Presidente della Provincia, Massimo Trespidi, vorrà condividere con le rappresentanze imprenditoriali del territorio”.

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