La protesta del comparto del pubblico impiego contro la spending review prende forma in due sit in davanti agli uffici dell’Agenzia del Territorio e all’Agenzia delle Entrate. In particolare le nuove riforme prevedono la soppressione della stessa Agenzia del Territorio e il suo accorpamento all’Agenzia delle Entrate e tagli del 10 per cento agli organici. Per le provincie al di sotto dei 300mila abitanti addirittura si parla di chiusura totale. “Parlano di lotta all’evasione fiscale e poi tagliano là dove si lavora per monitorare l’illegalità!” chiosa Alfredo di Salvatore dipendente dell’Agenzia del Territorio e portavoce dei manifestanti.
“Come Agenzia del Territorio abbiamo individuato circa 1milione e 200 mila capannoni che non erano iscritti al catasto, con fenomeni di elusione ed evasione fiscale” continua Di Salvatori. “Un lavoro importante e accurato, portato avanti con sacrifici notevoli se si considerano i problemi di organico con i quali dobbiamo convivere. Il Governo deve andare a tagliare in quegli ambiti dove le politiche clientelari che risalgono agli anni ’50 hanno creato effettivamente esuberi”.