Torna anche quest’anno dal 7 luglio al 10 novembre il tradizionale appuntamento con l’Appennino Festival, la rassegna dedicata alla diffusione del repertorio musicale tradizionale delle Quattro Province (Piacenza, Pavia, Genova e Alessandria) e alla valorizzazione dei piccoli borghi dell’Appennino piacentino: la kermesse, diretta artisticamente da Maddalena Scagnelli e sostenuta da Regione Emilia Romagna, Provincia di Piacenza, Fondazione di Piacenza e Vigevano, Unione dei Comuni Valle del Tidone, Comunità Montana dell’Appennino Piacentino, Comunità Montana Val Nure e Val D’Arda, Uppennino Piacentino, Locanda Zuffi di Vesimo, Pastaia, Torrassetta Agriturismo e Lampogas, mette in calendario sedici appuntamenti nella provincia di Piacenza al confine con quelle di Pavia, Genova e Alessandria.
Tanti gli artisti e i gruppi rinomati nel settore della musica popolare che la manifestazione, presentata in Provincia dall’assessore Maurizio Parma, dagli organizzatori Jessica Lavetti e Franco Guglielmetti e da Bruno Bedani in rappresentanza della Provincia, porterà nei borghi più antichi delle valli piacentine: innanzitutto Christoph Hartmann, noto oboista del prestigioso complesso dei “Berliner Philarmoniker” e direttore della formazione cameristica dell’“Ensemble Berlin” che sarà protagonista del concerto del 14 luglio a Faraneto di Coli insieme alla leader del gruppo “Enerbia” Maddalena Scagnelli e al contrabbassista Claudio Schiavi; e poi ancora il virtuoso dell’organetto e etnomusicologo di fama Ambrogio Sparagna che con il suo Trio approderà a Gropparello il 22 luglio per un concerto preceduto da una camminata lungo le campagne piacentine e una degustazione dei vini e dei prodotti tipici del territorio. Da segnalare, fra i nomi internazionali, anche la presenza di Keith Easdale, suonatore di cornamuse della “Scottish Fidde Orchestra” e di mandocello e flauto dei “Calasaig” che si esibirà il 4 agosto a Pascoli dell’Acqua Nera di Pradovera, oltre alla ricca varietà musicale offerta dagli “italianissimi” e talentuosi La Rionda (che aprirà la rassegna il 7 luglio a Nibbiano con il concerto “Vendo l’argento del mare” sui fecondi repertori musicali della Liguria fra i canti popolari dell’angiporto genovese e i brani sacri della tradizione ebraica), Domo Emigrantes (il 13 luglio a Rivergaro), Cani della Biscia (il 10 agosto a Pigazzano), Enerbia (il 14 agosto a Ottone) e Banda Brisca (il 16 agosto al Parco Provinciale del Monte Moria di Morfasso), Musicanti del Borgo (il 2 settembre a Vigoleno) e Rataplan (il 30 settembre a Piozzano).
A legarsi inscindibilmente alle performance musicali però sono anche le ricche e gustose tradizioni eno-gastronomiche di queste valli, ricche nei canti quanto nei piatti e nei bicchieri: a dimostrarlo sono i diversi eventi che si legano alla kermesse tra cui la Mostra Mercato dei Prodotti tipici dell’Alta Val Trebbia il 15 settembre a Cerignale e la Festa del Miele e dei prodotti tipici della Val Luretta il 30 settembre a Piozzano, la Fiera d’Autunno il 13 ottobre a Vigolzone e la Festa del Tartufo e dei prodotti della montagna il 21 ottobre a Pecorara.
Al di là dei protagonisti e delle eccellenze culinarie, l’Appennino Festival offre infine l’occasione per riscoprire i borghi, i chiostri e le piazze in cui la musica è diventata vero e proprio strumento di comunicazione per dare risalto alle occasioni pubbliche e sociali, al trascorrere del tempo e delle stagioni: in quei territori in cui un tempo è fiorito un incessante commercio di sale e di olio oggi scorrono le note del piffero, strumento simbolo della rassegna a cui si lega un vastissimo repertorio di musiche, danze e canti polifonici e narrativi. Ecco allora che a prendere di nuovo vita, a Nibbiano o Rivergaro, a Pigazzano o Vigoleno, a Piozzano o Pecorara, sono le storie dimenticate ma ancora affascinanti di popoli e tradizioni antiche, le poesie e le usanze che si intrecciano come la fitta rete di sentieri appenninici attraversati dalle musiche e dai ritmi di questi musici dell’età post-moderna.