“Il blues non ha confini. Voi siete italiani e se vi va, se lo sentite potete suonare il blues. Lo stesso vale per chiunque e anche per me: sono del Camerun, amo il blues e lo suono da una vita”.
E che il blues non abbia confini ne è prova vivente Roland Tchakounté che oggi pomeriggio, nel quotidiano appuntamento con “Stripped-Artisti a nudo” condotto da Seba Pezzani sul palco del Facsal, ha incontrato il pubblico piacentino e ha presentato i suoi musicisti che lo accompagneranno nel concerto di stasera nell’area esterna del Palazzetto dello sport di via IV Novembre.
Camerunense di nascita, e quindi ben distante dai campi di cotone che hanno forgiato lo stile dei grandi vecchi del blues americano, Tchakounté si approccia alla musica da giovanissimo, passando dalle percussioni alla chitarra, dal piano all’armonica. I suoi primi passi su un palcoscenico li muove però come bassista e cantante della band Cameroonian, specializzata in cover di canzoni di James Brown, Wilson Pickett, Jimi Hendrix e altri. A stregarlo definitivamente, e ad indirizzarlo sulla via senza ritorno del blues, è stata Crawling Kingsnake di John Lee Hooker.
Creare una fusione perfetta tra le sue radici africane e l’influenza del blues americano: questo è quello che Tchakounté è riuscito a fare, questa la peculiarità di tutta la sua musica; di non meno conto, la nota caratteristica data dall’utilizzo, in buona parte del suo repertorio, del Bamiléké, il dialetto del suo paese.
“Bred Bouh Shuha Blues”, il suo album del 1999, è il lavoro che gli regala la notorietà, ma la vera consacrazione arriva nel 2005 con “Abango”, realizzato in duo con Mick Ravassat. Grazie al successo ottenuto da Abango, Tchakounté e Ravassat partono per una lunga tournée che li porterà negli Stati Uniti, in Canada e in Europa.
Nel 2006 Roland incontra il batterista e percussionista Mathias Bernheim e resta affascinato dal suo modo di suonare, decisamente fuori dall’ordinario, ed immediatamente lo invita ad entrare a far parte della sua band, che diventa così un trio.
Il primo album della nuova formazione è “Waka”, datato 2008, viene presentato in un concerto sold-out al New Morning di Parigi, a cui segue un nuovo tour mondiale.
Roland Tchakounté descrive la sua musica come una “melodia selvaggia”, in cui si trovano a convivere una miriade di sentimenti e di sensazioni differenti.