“Piccole opere di Giorgio Sorel”, la mostra personale del pittore piacentino

Si inaugura questa sera nello spazio espositivo Casa dell’Arte al Teatro, coordinato da Maurizio e Sveva Caprara, la mostra dedicata alle “Piccole opere di Giorgio Sorel”. Bolognese di nascita ma piacentino d’adozione, Sorel è un artista eclettico e profondo che ha saputo guadagnarsi stima e riconoscimenti anche in ambito internazionale arrivando ad esporre le sue opere in tutto il mondo, da Miami a Ginevra, da Madrid ad Amsterdam, oltre a Firenze, Roma, Strasburgo e ovviamente nella “sua” Piacenza.

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Alle 21 di questa sera, dunque, l’inaugurazione della mostra che rimarrà aperta al pubblico fino al 15 luglio.

Ecco gli orari: dal martedì al giovedi dalle 17,30 alle 20 mentre il venerdi dalle 17,30 alle 22,30 e sabato dalle 15.30 alle 19; la mattina di mercoledì e sabato dalle 10.30 alle 12.30, domenica e lunedi chiuso.

 E in vista dell’inaugurazione di questa sera, l’artista ha scritto una lirica intitolata “L’arte del dipingere” che pubblichiamo di seguito.

“Le forme non opprimono, liberano l’indefinito.

Sottomesse all’esperienza, padrone assolute.

Le ispirazioni presagite o indovinate nell’ora del trovare,

si abbandonano alla mano.

Comincia a dargli forma , in rapida concentrazione sulla carta

sulla tela. L’irraggiungibile attraverso i pigmenti

e il colore, scende sul bianco, immacolato, ruotando, ondeggiando, girando,

dando ritmo fino al compimento.

L’opera ha la sua vita, ebbrezza, stupore, gioia e tristezza,

sono contati in egual misura,

niente di più prezioso e puro esiste al mondo.

Nate per vagare nel tempo. Presagi silenziosi, zampillano,

cercano gli occhi di gente spersa.

Indispensabili, stimolanti, in equilibrio perenne con le altre forme d’arte,

si trapassano senza discontinuità, in promesse, in doni,

in messaggi, che si suggellano”

 

Biografia dell’artista

1939 Giorgio Sorel nasce a Bologna il 22 aprile da papà Gesualdo e da mamma Augusta.

1945 Con la famiglia lascia Bologna e si trasferisce in provincia di Piacenza presso i nonni materni, piccoli proprietari terrieri di Tuna, località situata nel comune di Gazzola.

1953 Per volere della madre, molto religiosa, studia in seminario, ma mostrandosi scontroso e poco incline alla vita di comunità, ritorna a casa. Prosegue allora gli studi a Piacenza e inizia qui a coltivare le sue vere passioni: la musica, la poesia, il teatro e la pittura.

1960 Dopo il servizio militare, insieme all’amico Sergio Serafini, futuro regista, decide di dedicarsi a Roma per frequentare il Corso Sperimentale di Cinematografia. In questo periodo incontra però Silvana, che diventerà la compagna della sua vita, donna sensibile ed illuminata che lo incoraggia a proseguire nel campo dell’arte. Da questo momento l’attenzione di Sorel sarà rivolta principalmente al disegno e alla pittura.

1970 Diventa designer di moda e di pelletteria, ma continua a praticare con dedizione la pittura. Inizialmente dipinge paesaggi, figure umane e nature morte, poi si sposta verso ambiti più liberi e fantastici fino a composizioni di carattere astratto e concertista.

1980 Mentre in pittura inizia a sentire l’influenza decisiva dell’Espressionismo, il suo lavoro diventa più dinamico, flessuoso e materico. In opere sempre ispirate all’uomo e all’esistenza, dominano colori scuri e soprattutto grigi, usati nelle più svariate gradazioni.

1990 Rifiuta le offerte di alcuni critici e galleristi per un trasferimento a Londra e New York: l’amore per la sua famiglia  e la sua terra d’origine è più forte di qualunque attrattiva e così si butta a capofitto nel lavoro. Sono anni, questi, di grande produzione: nascono i quadri delicati all’Olocausto; alla guerra serbo-bosniaca e ai vari conflitti che imperversano nel mondo (è del 1996 l’opera intitolata Sarajevo). Dei medesimi anni sono anche le grandi sculto pitture e le prime sperimentazioni sui materiali: carta, legno, ferro, laminati, plastica fusa, sabbia di quarzo, cere sintetiche (periodo dell’aspreggiare) .

2000 All’aprirsi del nuovo decennio si sviluppano le grandi tematiche legate all’uomo e all’esistenza. La sua pittura diventa più serrata e intimista, più raccolta e meditata. Contemporaneamente non tralascia mai la ricerca sui materiali e in questi anni approda alle Luminescenze o rifrangenze , quadri intensi dove, dai fondi scuri si staccano grandi volti percorsi da una luce fioca ed uguale, interna e diffusa. La luce è la protagonista assoluta di ogni opera e , nell’interno dell’artista, è ciò che spinge l’uomo a guardarsi dentro per ritrovarsi.

 

Mostre personali – antologiche

 1995. Grazzano Visconti – Piacenza

1997. Galleria Palma Arte – Alseno – Piacenza

1998. Galleria La Meridiana – Piacenza

2000. Centro Culturale  San Michele – Milano

2001.  Arthur Miller Gallery – Deefeld Beach – Miami – USA

2003. Foyer Teatro Verdi- Fiorenzuola d’Arda – Piacenza

2003. Arte Nativa Alternativa – S. Agostino – Piacenza

2004. Palazzo Farnese – Piacenza

2006. Fondazione Piacenza e Vigevano – Piacenza 

2008. “Olocausti”- Sala Alabardieri del Comune di Cremona

2009. “Il Cerchio e la Shoah” – Reggia di Colorno – Parma

2010. “Il Cerchio e la Shoah” – Baraccano – Bologna

2011. “Il Cerchio e la Shoah” – Sala Santa Rita – Roma

2012. ” Altre Sperimentazioni” – Galleria Metamorfosi – Reggio Emilia

 

Mostre collettive

1997. Hart Holland – Olanda

1997. Star – Strasburg

1998. Europ Art – Ginevra

1998. Arco – Madrid

1999. Kunstrai – Amsterdam

2001. Mostra “Arte D’Autunno” – Roma

2001. Biennale di Firenze

2001. Biennale di Roma

2002. Biennale di Roma

2003. Biennale di Roma

2003. Arte Nativa Alternativa – S. Agostino – Piacenza