Studenti da tutto il mondo per ripensare gli spazi aperti della Valtrebbia

E’ in corso in questi giorni e durerà fino a sabato alla Scuola di Architettura del Politecnico di Milano, Polo di Piacenza, il Workshop internazionale “Il progetto degli spazi aperti tra Piacenza e la Valtrebbia”.

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Il tema della riprogettazione degli spazi aperti è quanto mai attuale. Da un lato perché la crisi offre l’opportunità di ripensare a quanto è stato costruito (edilizia non sempre di qualità, strade e luoghi non necessariamente attrezzati per incontrarsi e abitarli con agio), spesso considerando il suolo come un bene inesauribile. Dall’altro lato, perché la qualità di un territorio e la possibilità di stare “bene” in un luogo dove abitiamo o andiamo in vacanza sono legate alla “abitabilità” dei luoghi stessi, alla  possibilità di incontrarsi e muoversi facilmente a piedi o in bicicletta (e non solo in auto) tra casa, negozio e servizi; alla disponibilità di servizi e di attrezzature accessibili a tutti, alla possibilità di stare all’aria aperta o girare per i borghi in uno spazio confortevole, piacevole e sicuro.

Il workshop, organizzato da Paola Pucci e da Marco Mareggi (docenti di progettazione urbanistica nella sede piacentina del Politecnico di Milano),  parteciperanno una trentina di studenti, perlopiù stranieri (provenienti da Francia, Portogallo, Iran, Vietnam, Cina, Albania, Etiopia, Turchia ed Egitto).

Nel corso della settimana gli studenti, anche con una attenta visita ai luoghi, lavoreranno per proporre un progetto di valorizzazione degli spazi aperti in alcuni centri abitati della Valtrebbia che contenga anche ipotesi di riorganizzazione insediativa e infrastrutturale per il territorio della Valle.

In questo contesto, saranno tre i temi progettuali sui quali si indirizzeranno le attività di progettazione:

il disegno degli spazi aperti tra tracciati storici e nuove infrastrutture lungo il fiume, nella media valle;

la valorizzazione delle sponde e delle zone di esondazione fluviale in rapporto alle preesistenze naturalistiche, storiche e della cultura rurale della valle;

il progetto di spazi aperti, pubblici e privati, tra nuclei storici e fiume.

 

Accompagnerà l’attività del workshop, un ciclo di conferenze pubbliche, aperte alla città, che offriranno punti di vista diversi sul tema del progetto degli spazi aperti nella città contemporanea e  dell’importanza che il tema riveste nel concorrere a migliorare l’abitabilità dei nostri territori (si allega programma).

I prossimi appuntamenti pubblici all’Urban Center (Padiglione Nicelli, via Scalabrini 113) sono previsti per oggi dalle 17 alle 19 due contributi di Mosè Ricci  dell’Università degli studi di Genova e di Anne Grillet-Aubert dell’Ecole Superièure d’Architecture de Paris Belleville, sul rapporto tra spazio aperto e infrastrutture; e giovedì, 28 giugno dalla 17 alle 19, due contributi di Emanuel Lancerini dell’Istituto Universitario di Architettura di Venezia e di Antonio Longo del Politecnico di Milano sulla “lentezza nel paesaggio” e sul rapporto tra spazi aperti e acqua.

Nella giornata conclusiva del workshop (sabato 30 giugno dalle 10 alle 13) gli studenti presenteranno gli esiti del loro lavoro di progettazione agli amministratori locali, a studiosi e docenti.