“Assassinio” del Trebbia, No Tube denuncia le irregolarità

“Puntuale, come ogni anno, anche quest’anno è avvenuto l’assassinio del Trebbia. Da Mirafiori in giù infatti l’acqua è stata sottratta quasi completamente, non rispettando il deflusso minimo vitale che la legge prevede in poco più di 1500 litri al secondo.

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Il Consorzio di Bonifica – come ha già fatto costantemente negli ultimi anni – ha cioè deciso di derivare tutta l’acqua disponibile in Trebbia, lasciando scorrere solo la quantità che filtra naturalmente dalle barriere di ghiaia e che non può essere trattenuta. L’anno passato, un’ispezione dell’Arpa Regionale aveva verificato che il Consorzio non stava rispettando il DMV. Da quell’ispezione è stata annunciata una sanzione, che però la Regione non ha mai inviato al Consorzio. Ci chiediamo se la legge valga davvero per tutti…

Cosa è accaduto negli ultimi giorni?

In questi giorni il Trebbia porta a valle circa 10.000 litri al secondo (dati rilevati dall’Arpa al ponte di Statto), una notevole quantità d’acqua, alla faccia di chi – per interesse di parte – si ostina a chiamarlo “torrente Trebbia”. Gran parte di questi 10.000 litri viene sottratta al fiume alla grande derivazione di Mirafiori e destinata all’agricoltura di pianura. Ciononostante, con il solo rilascio del DMV, fino a domenica scorsa, il Trebbia riusciva a scorrere libero fino alla foce. Domenica molti piacentini hanno potuto godere delle acque del fiume anche sotto il ponte di Sant’Antonio.

Da martedì scorso, invece, il Consorzio ha derivato tutta l’acqua disponibile, strozzando il fiume.

Venerdì 22 abbiamo rilevato la portata del rilascio in 678 litri al secondo, meno della metà del deflusso minimo vitale previsto dalla legge. Negli ultimi tre giorni il fiume ha smesso di correre da Tuna verso valle, diventando quel letto morto che siamo purtroppo abituati a vedere d’estate.

Per questo abbiamo preparato la lettera destinata agli Enti preposti al controllo: perchè essi verifichino quanto da noi già rilevato e intervengano rapidamente per ridare al fiume l’acqua di cui ha bisogno per sopravvivere, ripristinando la legalità”.

Per il comitato difesa Trebbia Nure e Aveto

Gian Marco Rancati