Processo per la sede pendolari, Fittavolini: “Spero che Dosi cambi le cose”

Si è riservato di decidere il giudice Coderoni sulla causa civile che questa mattina in Tribunale ha visto contrapposti il Comune e l’Associazione pendolari del presidente Ettore Fittavolini. Al centro della causa l’ormai nota vicenda della sede dell’associazione pendolari in piazzale Marconi di proprietà del Comune dalla quale i pendolari, che l’hanno sempre utilizzata in comodato gratuito, risultano sfrattati dall’inizio del mese di aprile per non averla voluta condividere con i “cugini” dell’Unione Pendolari. Il Comune sostiene inoltre di aver trovato, la mattina del 4 aprile, la porta dell’associazione aperta e il giorno dopo ha fatto rifare la serratura.

Radio Sound

“Lo ha fatto senza informarci – ha detto Fittavolini – non c’era alcuna delibera che ci obbligasse a lasciare la sede che, ricordo,  stata data nel 1997 alla nostra associazione. Quella porta non era aperta, ci passiamo almeno due volte al giorno. Il Comune non ci ha mai informato di nulla. Il risultato è che sono due mesi che abbiamo l’attività bloccata, non riusciamo a fare riunioni, nemmeno quella per il 5 per mille. Non abbiamo voluto condividere la sede? Ci dovrebbero dire con chi. Questo  il risultato di una “porcata” fatta dalla giunta Reggi. Speriamo che con Dosi la situazione cambi”.

Questa mattina il giudice ha preso atto delle posizioni delle due parti dopo aver ascoltato le testimonianze di Fittavolini e di un altro pendolare, Trespidi, alla presenza degli avvocati Paolo Canepari e Umberto Fantigrossi per i pendolari che hanno chiesto d’urgenza di tornare in possesso dei locali. Dal canto suo il Comune questa mattina si è costituito in giudizio.

Fin qui l’udienza civile. Sulla stessa vicenda c’è anche una denuncia presentata ai carabinieri sempre dai pendolari contro il Comune.