Aggiornamento ore 18
Ha dell’incredibile, anche per chi di calcio non è appassionato eppure è così: Piacenza non avrà più una squadra. I termini formali scadono a mezzanotte ma ormai ci vorrebbe davvero un miracolo per far sì che i biancorossi non spariscano dal panorama sportivo nazionale. “Ci si poteva aspettare qualsiasi sconfitta sul campo, ma di sparire proprio non se l’aspettava nessuno”. E’ il commento amaro dell’avvocato Franco Spezia, che prima ancora di essere il curatore della società sportiva, è piacentino fino all’osso; e si sente che non c’è retorica quando dice che oggi “oggi è una giornata di grande mestizia”. E così è. E’ la giornata dell’agonia finale, la giornata in cui si aspetta che venga messa la parola fine. “C’è da dire che negli ultimi tre giorni – prosegue Spezia – i contatti sono stati più assidui e intensi che nei due mesi precedenti; ci siamo andati molto vicini, ma alla fine non si è trovato l’accordo”.
E quando il curatore parla di contatti intensi, di fatto si parla di tre imprenditori: Moliaroli, Arici e Garibaldi. Indicativo che due su tre non siano piacentini: Garibaldi è ligure e Arici bresciano.
La fine del Piacenza Calcio, dunque; quantomeno per quanto riguarda l’aspetto federale. Il che significa che se entro la mezzanotte non arriverà qualcuno con i soldi, domattina Franco Spezia andrà in tribunale e la società cesserà di esistere e con essa il titolo sportivo e tutti i contratti in essere, dalle giovanili alla prima squadra. Il sipario che cala su un’epoca gloriosa.
Ci sono poi altre soluzioni, benché di natura diversa. “Esiste una norma – spiega il curatore – che consente a una città, attraverso le sue autorità di chiedere una deroga e l’iscrizione di una squadra nel campionato dilettanti, ma questo costa di più che comprare il Piacenza adesso. E’ quel che ho cercato di far capire ai miei interlocutori del mondo dilettantistico ma evidentemente non ci sono riuscito oppure sono stati fatti calcoli diversi. Di certo c’è che iscrivere il Piacenza nel campionato di Lega pro ora come ora costa 300mila euro, senza contare che c’è una squadra da fare con tutta la struttura che ci sta attorno. E’ davvero un peccato”.
Intanto oggi pomeriggio è in previsione l’assemblea dei soci del comitato SalvaPiace ed è probabile che vengano prese decisioni interessanti ma che con ogni probabilità non impediranno la fine della società sportiva Piacenza Calcio così come la conosciamo oggi.
IL COMITATO SALVAPIACE METTE AL SICURO LA STORIA DEL PIACENZA CALCIO
Dopo il fallimento e la scomparsa del Piacenza Calcio rimane un’unica speranza: che un manipolo di piacentini guidati solo dalla fede e dalla passione e senza lineamenti oscuri o doppi fini, compri e si assicuri il marchio “Piacenza Calcio” pronto ad essere riutilizzato per una futura rinascita. E’ quello che sta cercando di fare il Comitato SalvaPiace che da mesi sta raccogliendo soldi per tentare di salvare il salvabile. L’associazione, composta da semplici piacentini e capitanata ora dall’imprenditore Massimo Garibaldi si ritrova con 20mila euro. Per acquistare il nome ne servono altri 10mila da recuperare entro venerdì. “Ma questo non è un problema” assicura Garibaldi.
Acquisire il marchio significa, in sostanza, acquisire la storia della società: i colori sociali, il simbolo, i trofei vinti, tutto insomma…ma come utilizzarlo una volta acquistato?
Le ipotesi sono due: ripartire da zero e fondare nel vero senso della parola una nuova società chiamata comunque Piacenza Calcio, o abbinare il nome ad una società già esistente. In entrambi i casi, una volta che l’associazione SalvaPiace ha ottenuto la proprietà del marchio, chiunque potrà farsi avanti con un progetto e chiedere di affittare il marchio stesso per dare vita al proprio piano, debitamente analizzato prima dal direttivo del comitato. In ogni caso l’ipotesi più probabile è quella che vede il prossimo Piacenza ripartire dalla categoria Eccellenza.
Per lo meno, dopo l’enorme delusione e il triste epilogo, la speranza è che la storia biancorossa non vada perduta…
Aggiornamento ore 12 30 –
Molinaroli durante una conferenza del Copra Volley, ha parlato anche del Piacenza calcio, spiegando che da solo non può salvare il club e che le trattative con altri soggetti non sono andate a buon fine. La penalizzazione nel processo sul calcio scommesse sembra abbia fermato anche chi aveva dimostrato un briciolo di interesse, quindi queste potrebbero essere le ultime ore di vita del Piacenza calcio.
In riferimento agli 11 punti di penalizzazione Molinaroli poi chiosa: “Reputo che questa sia un’assurdità: nei fallimenti i debiti non vengono mai pagati o vengono pagati scontati, non capisco perché il debito sportivo debba gravare su una società nuova. Il Piacenza Calcio è stato danneggiato negli ultimi due anni dalla vicenda del calcioscommesse – spiega – assumendone la responsabilità oggettiva. Responsabilità che molto probabilmente, con questi punti di penalizzazione, trascinerà il Piacenza in serie D. Con queste premesse – continua il presidente Molinaroli – è difficile convincere un imprenditore a prendersi carico della società. Per questo motivo trovo che si potesse davvero evitare che la responsabilità oggettiva andasse a pesare su una potenziale nuova dirigenza“.
“E’ stato un grave errore – conclude – ma d’altronde da parte dei dirigenti della Federazione non mi sarei mai aspettato una decisione intelligente”.
Aggiornamento ore 11 30.
Si era ipotizzata la possibilità di aspettare un giorno in segno di rispetto per la Nazionale, ma alla fine l Federazione ha deciso di pubblicare i verdetti della Disciplinare sul calcioscommesse. Il Piacenza è stato penalizzato di 11 punti da scontare nel prossimo campionato. Resta ancora da capire se la penalità sarà assegnata alla società fallita a marzo a al nuovo esercizio. Tra gli ex biancorossi è stato squalificato, con proposta di radiazione, per 5 anni il portiere Cassano. Le altre sanzioni: 1 anno e 4 mesi a Sbaffo, 9 mesi a Catinali, 4 anni a Rickler, 3 anni e 9 mesi all’ex Ds De Falco.
Ultimo giorno di speranza per il Piacenza calcio, anche se ormai i titoli di coda sembrano già essere pronti a scorrere. Oggi si chiude l’esercizio e l’unica speranza è legata all’anticipazione che vi abbiamo dato venerdì mattina. Tutto può girare attorno a quei 400 mila euro dati come disponibilità da due imprenditori piacentini al comitato “Salva Piace”. Sembra che Molinaroli del Copra Volley e i fratelli Gatti, stiano cercando altri imprenditori per mettere sul piatto altri fondi che sommati a quelli dell’associazione permetterebbero di rilevare il titolo sportivo del Piacenza Football Club 1919. Tra i vari ostacoli alle trattative rimane sempre anche la vicenda del processo sul calcio scommesse. Le sentenze sono state depositate ieri e oggi dovrebbero essere pubblicate, anche se alcune voci indicano domani come giorno di pubblicazione perché stasera scende in campo l’Italia agli Europei. Per il Piacenza invece bisognerebbe capire al più presto se si rischia una penalità, sembra intorno i 10 punti, per la prossima stagione oppure se la pena andrà inflitta esclusivamente al club biancorosso fallito lo scorso marzo. Tanti dubbi che entro stasera si scioglieranno, questa volta definitivamente.