Addio a Bertolucci, maestro di “Un Paese chiamato Po” e tanti altri capolavori

Addio a Giuseppe Bertolucci. Il regista è morto a Diso, in provincia di Lecce, dopo una lunga malattia a 65 anni. Ad annunciare la notizia sono stati la moglie, Lucilla Albano, professoressa, ed il fratello Bernardo.

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Regista e sceneggiatore, per lunghi anni presidente della Cineteca di Bologna, Giuseppe Bertolucci, figlio del poeta Attilio, era stato autore di vari film tra cui “Berlinguer ti voglio bene” con Roberto Benigni. Aveva anche collaborato con il fratello Bernardo alla sceneggiatura di “Novecento”.

E proprio da questa pellicola, forse, era rimasto forte il suo legame con il Grande Fiume, visto che girò, insieme al giornalista e scrittore Edmondo Berselli, uno dei più appassionati reportage sul Po. Nel piacentino, dall’ “appostamento” segreto tra le brume del Masero di Calendasco allo storico circolo canottieri della Nino Bixio a Piacenza.

Dalla sorgente al delta. Dalla montagna al mare. Dal Monviso all’Adriatico. Dal Piemonte al Veneto, attraverso la Lombardia e l’Emilia Romagna. La storia di un fiume e della gente famosa e no che sulle sue sponde è nata e vissuta.

Un Paese chiamato Po” si intitolava, con Giuseppe Bertolucci che curò la regia delle riprese di questo viaggio, in sei tappe, lungo le sponde del più grande corso d’acqua d’Italia.

Un regalo che rimarrà per sempre, di un maestro del cinema italiano.

Della regia di Giuseppe Bertolucci si ricorda, più vicino nel tempo, anche lo splendido spettacolo teatrale, interpretato da uno eccellente Fabrizio Gifuni, che venne portato al Municipale lo scorso 9 marzo. Si intitolava “L’ingegner Gadda va alla guerra” (o della tragica istoria di Amleto Pirobutirro)”, da Carlo Emilio Gadda e William Shakespeare.