Bilancio e Imu sono i temi che hanno tenuto banco nella riunione di giunta di questa mattina. Temi cruciali ma che, a quanto pare, hanno visto una discussione serena da parte dei membri della squadra composta con tanta fatica dal nuovo sindaco Paolo Dosi. Risultato: è stata approvata la delibera sul bilancio preventivo 2012 e l’Imu, nonostante tutti i mal di pancia possibili e immaginabili, avrà un impatto meno devastante che in quasi tutti i cittadini dei comuni limitrofi: a Piacenza si è riusciti a mantenere le aliquote ai minimi.
“La nostra priorità era costruire un bilancio che non pregiudicasse i servizi alle persone – ha esordito il sindaco Dosi – Siamo partiti da un saldo e da lì abbiamo cercato di salvaguardare un principio di equità, con alcune categorie più meritevoli di attenzione, ovvero le fasce più deboli. Crediamo di avere individuato una costruzione complessiva che tiene, e la testimonianza è stato il confronto con le associazioni di categoria; incontro molto utile che ci ha portato indicazioni di cui terremo conto e nel complesso davvero molto positivo”.
“Con la delibera approvata poco fa – prosegue Dosi – inizia il percorso di approvazione del bilancio. Non ci sarà il passaggio in commissione (vista la situazione di urgenza) ed entro la metà di luglio, massimi il 20, dovremmo arrivare all’approvazione. Dopodiché, finalmente, si rimetterà in moto la macchina del Comune”.
E infine: “Per quanto riguarda i suggerimenti arrivati ieri e che arriveranno – conclude il sindaco – andranno a incidere sull’eventuale emendamento di giunta. Non siamo in ritardo, dunque. la delibera di stamattina non è blindata: è aperta purché vengano rispettati i criteri di cui abbiamo parlato”.
Oltre all’approvazione del bilancio preventivo, è stata l’Imu a dare i maggiori grattacapi, alla luce anche della presa di posizione di tutti i sindaci della provincia qualche giorno fa; preoccupazioni largamente condivise, anche ovviamente a Piacenza.
“I Comuni – spiega Pierangelo Romersi, assessore al Bilancio – si trovano ad avere a che fare con l’Imu che è governativa e reintroduce la tassa sulla prima casa, ma cambia la natura della tassa stessa: l’imu lascia al Comune solo la determinazione della percentuale di aliquota che può tenere per sè. Per il resto tutto è normato a livello centrale: i margini di manovra sono molto più limitati rispetto a com’era l’ici.
Siamo partiti dal fabbisogno: volevamo tenere fermi i servizi per il 2012 ma è cambiata la portata delle entrate (fondo di riequilibrio diminuito di 4 milioni, ad esempio). Vogliamo salvaguardare l’equità e quindi minimizzare l’impatto dell’imposta sulla prima casa è stata la priorità. E per farlo abbiamo reintrodotto la stessa aliquota ici , ovvero lo 0,48, che è comunque di più perché c’è il coefficiente di moltiplicazione, ma quello che era in nostro potere lo abbiamo fatto”.
Sono fuori case signorili, ville e castelli-dimore: per questi immobili l’aliquota è allo 0,60. Alcune di queste sono residenze storiche quindi hanno la metà della metratura su cui pagare.
Diverso il discorso per le locazioni: per quelle a canone libero l’aliquota è dello 0,76 mentre per quelle a canone concordato l’aliquota resta lo 0,48.
E ancora 0.76 per i comodati fino al secondo grado di parentela.
Il settore produttivo è stato oggetto di particolare riflessione, spiega Romersi. la tariffa ordinaria è dello 0,96, ma abbiamo previsto alcune agevolazioni; una su tutte: ridurre l’aliquota sino allo 0,48 per chi si insedia a Piacenza per la prima volta (industria, artigianato e servizi).
Interessante il discorso dei fabbricati sfitti: se restano tali per più di due anni l’aliquota passa all’1,06. E lo scopo, spiegano gli assessori Romersi e Timpano (sviluppo economico), è incentivare la locazione il più possibile.