IMU ai blocchi di partenza. Manca ormai una manciata di giorni (16 giugno con proroga al 18 giugno) al termine ultimo per il versamento dell’acconto della ormai ben nota Imposta Municipale Unica.
Vogliamo approfittare di questo spazio per fare ancora una volta chiarezza, chiedendo la collaborazione della dott.ssa Ilenia Badini, commercialista e revisore contabile, operante nella provincia di Piacenza.
Di seguito il suo commento:
“ L’IMU è una imposta sui beni immobili, fabbricati, terreni ed aree edificabili. Esiste una distinzione tra l’aliquota applicata all’abitazione principale e relative pertinenze, e l’aliquota applicata a tutti gli immobili che non sono configurabili quali prima abitazione.
Nel primo caso l’importo versato sarà girato interamente alle casse comunali, nel secondo verrà ripartito tra ente locale ed amministrazione statale.
La base imponibile per la determinazione dell’imposta è la rendita catastale rivalutata del 5% (come accadeva per la vecchia ICI), risultato al quale viene applicato un moltiplicatore pari a 160 (per tutti i fabbricati classificati nel gruppo catastale A, escluso il gruppo A/10, e categorie catastali C/2- C/6 –C/7), 140 (per i fabbricati classificati nel gruppo B e categorie catastali C/3 , C/4,C/5), 80 (per le categorie catastali A/10 e C/5), 60 (per il gruppo catastale D) e 55 (per la categoria catastale C/1); al risultato così ottenuto si applica l’aliquota dello 0,4% per le abitazioni principali e pertinenze (fino ad un massimo di tre appartenenti alle diverse categorie C/2, C/6, C/7) e l’aliquota dello 0,76% su tutti gli altri immobili.
Per la prima abitazione è prevista una detrazione pari ad € 200,00 da ripartire in egual misura tra i soggetti passivi per i quali l’immobile è adibito ad abitazione principale; è, inoltre, prevista una ulteriore deduzione di € 50,00 per ogni figlio di età non superiore a 26 anni a condizione che lo stesso dimori abitualmente ed abbia la residenza nell’immobile (la detrazione massima per figli di età non superiore a 26 anni è di € 400,00) nonché la possibilità di dividere l’imposta in tre rate scadenti a giugno, settembre e dicembre 2012.
E’ opportuno ricordare che le aliquote IMU potranno subire delle variazioni adottabili dai comuni ed, in particolare, l’aliquota dello 0,4% potrà subire un incremento o una diminuzioni di al massimo 2 punti percentuali mentre, l’aliquota dello 0,76% potrà essere diminuita o aumentata fino ad un massimo di 3 punti percentuali.
Infatti sarà la seconda scadenza, quella di dicembre, a svelarci esattamente le variazioni apportate alle aliquote d’imposta dai vari comuni.”
Ringraziamo la dott.ssa Badini per la disponibilità.
Il nostro dovere di cittadini ci impone di pagare quanto dovuto ma, la nostra speranza è che gli sforzi non siano vani, bensì possano servire ad uscire dalla crisi, ma soprattutto suggellino il cambiamento necessario al nostro Paese, per confermare un sistema-Italia adatto alle nuove generazioni.