Voti dietro corrispettivo in denaro. E’ da qui che è stato aperto un fascicolo in procura, dopo l’esposto presentato nel corso della recente campagna elettorale, per capire se le accuse siano o meno fondate. “Voto di scambio” è il reato ipotizzato. Nel mirino sarebbero finite le richieste di iscrizioni alle liste elettorali locali di alcuni stranieri comunitari, in particolare romeni. La ricostruzione, contenuta nell’esposto anonimo, vedrebbe chi si sarebbe adoperato per consentire agli stranieri di avere la possibilità di votare sia al primo turno, sia al ballottaggio un candidato già prestabilito. E per convincerli, gli stranieri, avrebbero ottenuto in cambio promesse di soldi o di un’occupazione.